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Venerdì 23 Maggio 2025
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L’indagine Excelsior, condotta peresso le imprese, evidenzia il grado di importanza richiesto alle figure professionali circa le seguenti competenze:
• il possesso di competenze digitali, come l’uso di tecnologie Internet, e capacità di gestire e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale;
• la capacità di utilizzare linguaggi e metodi matematici e informatici per organizzare e valutare informazioni qualitative e quantitative;
• la capacità di gestire soluzioni innovative applicando tecnologie (digitali) robotiche, big data analytics, internet of things, ecc. ai processi aziendali, anche in linea con quanto previsto nel ‘Pacchetto Industria 4.0’.
Nello studio allegato sono riportati i dati per l'Italia, la Campania e la provincia di Salerno.
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Cresce ancora (36%) la difficoltà delle imprese a reperire i profili richiesti: “introvabili” i diplomati degli Istituti Tecnici Superiori
Roma, 14 ottobre 2021 – Sono circa 505mila i lavoratori ricercati dalle imprese per il mese di ottobre, 114mila in più (+29,1%) rispetto allo stesso periodo del 2019, -21mila (-4,1%) rispetto a settembre 2021. Tra ottobre e dicembre le imprese hanno in programma di attivare 1,4 milioni di contratti (+28,8% rispetto all’analogo trimestre 2019).
La domanda di lavoro è in crescita nell’industria come nei servizi, sebbene con differenti gradazioni; più caute le attese per turismo e ristorazione dopo il notevole recupero dei mesi estivi (-13,2% rispetto ad ottobre 2019), mentre maggiore fiducia emerge dalla filiera della cultura e dell’intrattenimento e, in genere, dei servizi alle persone (+19,6%) anche grazie alle recenti riaperture.
A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal.
Una dinamicità del mercato, in linea con l’attuale congiuntura economica, che evidenzia un sempre più elevato mismatch(36%) tra domanda e offerta di lavoro, sia per le professioni ad elevata specializzazione che per gli operai qualificati. Secondo Excelsior il fenomeno è riferito soprattutto a problematiche demografiche e di inefficiente orientamento professionale (la mancanza di candidati per determinati profili e con specifiche esperienze di lavoro).
Una volta analizzati gli investimenti in risorse umane a seguito dei processi di digital transformation, occorre anche capire quali siano stati i profili professionali assunti per l’implementazione degli investimenti in trasformazione digitale, per meglio comprendere il mondo del lavoro che cambia.
In valori assoluti, 59.920 imprese hanno dichiarato di aver assunto personale in seguito agli investimenti in trasformazione digitale, per cui i valori presi in esame non si riferiscono al numero di entrate programmate, ma rappresentano solo il conteggio delle aziende che hanno effettuato assunzioni a seguito di investimenti in campo digitale. L’analisi di questo cluster, serve a comprendere meglio quali siano le dinamiche innovative dell’evoluzione della ricerca di profili professionali digitali. Le segnalazioni delle imprese, che hanno assunto profili in seguito ad investimenti nella trasformazione digitale indicano che 7.150 aziende hanno assunto Digital Marketing, 4.600 aziende hanno assunto Business Analyst, 3.870 imprese con ICT Account Manager, fino alle altre figure legate al modello organizzativo aziendale, al processo produttivo e allo sviluppo di nuovi modelli di business.
Pr saperne di più consulta lo studio allegato.
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Milano al top per valore aggiunto pro-capite - In 20 province si concentra il 55% della ricchezza - Covid frena più il Nord (-7,4%), meno il Sud (- 6,4%) nel 2020
Roma 8 ottobre 2021 – Il Covid ha rimescolato la geografia dello sviluppo italiano. Sebbene tutte le province abbiano chiuso il 2020 con il segno meno davanti al dato sul valore aggiunto, a soffrire di più sono stati: il Nord - 7,4%, le aree a maggiore vocazione industriale -7,9% (in particolare dove insistono i sistemi della moda e della cultura), quelle a più elevata presenza di piccole imprese -7,5% contro una media nazionale del -7,1%. Sul fronte opposto, pur in un contesto di generale contrazione, migliore capacità di resilienza hanno invece mostrato le province: del Sud (- 6,4%) - con 8 province su 10 che mostrano riduzioni più contenute -; alcune fra quelle che hanno una elevata concentrazione di imprese che investono nel Green o che sono caratterizzate da una forte importanza della Blue economy; con una più elevata incidenza della pubblica amministrazione.
È a Roma e Milano che si produce il 19,7% dell’intera ricchezza del Paese (+2 punti percentuali rispetto al 2000), con le prime 20 province che concentrano il 55,4% di tutta la ricchezza prodotta. Ma Milano si conferma prima nella classifica provinciale per valore aggiunto pro-capite con 47.945 euro, staccando la capitale di 7 posizioni.
E’ quanto emerge dall’analisi realizzata dal Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere sul valore aggiunto provinciale del 2020 e i confronti con il 2019, che è una delle storiche attività di misurazione dell’economia dei territori realizzata dal sistema camerale
“L’effetto Covid non ha risparmiato nessuna provincia italiana, ma senza la tenacia delle nostre imprese unita ai provvedimenti del governo le perdite del valore aggiunto che abbiamo registrato sarebbero state ben più importanti. E anche il sistema camerale con le iniziative messe in atto ha certamente contribuito a contenere i danni causati dal lockdown, restando vicino alle imprese e ai territori”. E’ quanto ha sottolineato il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, che ha aggiunto “preoccupa, in particolare, il Mezzogiorno dove la crisi pandemica, seppure abbia riportato perdite meno rilevanti, si è insediata in un’area già fortemente provata socialmente ed economicamente tanto in termini di reddito pro-capite che di diffusione di situazioni di povertà. Per questo – ha evidenziato - è importante mettere a terra le iniziative previste dal PNRR e in questo le Camere di commercio con la loro rete radicata nei territori possono essere uno strumento eccezionale”.
Reddito pro-capite, Milano prima e rafforza distacco con le altre province
Milano si conferma al primo posto della classifica italiana provinciale per reddito pro-capite (quasi 47 mila e 500 euro per abitante, indice Italia =100 pari a 189,5), e rafforza il suo margine di vantaggio con la seconda in classifica, Bolzano (156,8), con uno scarto che sfiora il 21%, mai così alto dal 2012 a oggi. Segue in terza posizione Bologna (140,7).
Più penalizzati i territori industriali di piccola impresa
Le economie territoriali a più alta presenza di imprese con meno di 50 addetti, che sono la dorsale del nostro sistema Paese, hanno registrato le perdite più consistenti di reddito prodotto, -7,5% fra il 2019 e il 2020. In particolare in quest’ambito fanno registrare perdite più significative di valore aggiunto: Pistoia (-9,0%), Prato (-9,5%), Fermo (-7,3%), Barletta-Andria-Trani (-10,6%) e Sud Sardegna (-9,5%). (...
Gli investimenti in digital transformation impattano sul capitale umano dell’impresa. Per comprendere il fenomeno è stato chiesto alle imprese di indicare se esiste un impatto diretto degli investimenti in trasformazione digitale sul capitale umano oppure no e, in caso affermativo, di indicarne la tipologia tra il reclutamento di nuovo personale, la formazione del personale esistente e l’attivazione di servizi di consulenza.
In provincia di Salerno, quasi la metà delle imprese che ha investito in tecnologie digitali ha posto in essere almeno un intervento sul capitale umano, con particolare riguardo alla formazione del personale esistente (37,6% delle imprese investitrici). A differenza del dato nazionale, a Salerno appaiono più coinvolte nella formazione del personale le imprese industriali (il 39,4% delle imprese che ha investito in tecnologie digitali) rispetto a quelle dei servizi (38,9% l'analogo dato per le imprese di tale settore).
Per saperne di più consulta lo studio allegato.
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Unioncamere, in collaborazione con l’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro (ANPAL) sta realizzando, insieme alla Camera di Commercio di Salerno, il progetto Excelsior, già sviluppato con successo negli anni passati e che prosegue per l'anno 2021, con la decima rilevazione, finalizzata a rilevare i fabbisogni occupazionali e professionali delle imprese.
Nell’ambito di questo progetto, stiamo effettuando l’aggiornamento sulle previsioni di assunzione relative al trimestre 1 novembre 2021 – 31 gennaio 2022 attraverso un questionario indirizzato ad un campione di imprese con dipendenti, distribuiti su tutto il territorio nazionale e selezionati casualmente dagli archivi delle Camere di Commercio.
Lunedì 27 settembre 2021, è stata avviata la spedizione alle imprese selezionate, sulla propria casella PEC, della comunicazione contenente il link per la compilazione del questionario on line.
La rilevazione in oggetto fa parte delle indagini con obbligo di risposta previste dal Programma Statistico Nazionale e la scadenza per la compilazione è fissata entro l'8 ottobre 2021.
Qui trovi maggiori info sul progetto Excelsior e i risultati delle indagini pregresse https://www.sa.camcom.it/informazione-economica
Il 16 settembre scorso, infatti, il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge di adesione della Repubblica italiana alla Convenzione sul controllo e la marchiatura degli oggetti in metalli preziosi fatta a Vienna il 15 novembre 1972.
Con questo atto si dà avvio all’iter legislativo che porterà l’Italia, dopo un percorso di circa 10 anni, all’atto finale della ratifica della Convenzione di Vienna.
L’Italia sarà il 22° Paese membro insieme ad Austria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Ungheria, Irlanda, Israele, Lettonia, Lituania, Olanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Svezia e Svizzera.
La Convenzione che il nostro Paese si appresta a sottoscrivere è un importante strumento di semplificazione delle procedure doganali. Attraverso la certificazione sul rispetto degli standard tecnici previsti dalla Convenzione, gli Stati aderenti consentono la libera immissione sul proprio mercato dei prodotti orafi senza richiedere ulteriori controlli o marchiature.
Nel Disegno di legge che ratifica l’adesione dell’Italia alla Convenzione di Vienna è previsto, all’art. 4, che il Marchio Comune di Controllo venga apposto, per l’Italia, dagli Uffici del saggio del Sistema camerale.
Le Camere di commercio dei tre distretti orafi di Alessandria, Arezzo e Vicenza, che saranno designate ai sensi dell’articolo 5 della Convenzione medesima, stanno da tempo lavorando per attivare il servizio di marchiatura per le imprese, non appena diventerà operativa l’adesione dell’Italia. Il marchio identificativo della produzione italiana è quello dell’Italia Turrita: un segno distintivo del Made in Italy nel mondo.
Il settore orafo italiano è fortemente concentrato sulle esportazioni: l’80% del fatturato delle imprese orafe deriva dall’export. La maggior parte delle circa 7.500 imprese orafe è concentrata nei distretti di Alessandria, Arezzo e Vicenza. Nelle tre province si concentra il 77,4% del valore del fatturato delle esportazioni (Alessandria 30,6% del fatturato realizzato da circa 270 imprese, Arezzo 27,6% del fatturato realizzato da circa 440 imprese, Vicenza 19,2% del fatturato realizzato da circa 270 imprese).
In provincia di Salerno nel mese di settembre sono programmate circa 7.040 entrate, nella regione Campania 38.000, nell’area del Sud ed Isole saranno 122.300 e in Italia complessivamente 526.000. Le entrate previste nel periodo settembre-novembre 2021 sono di circa 21.290 unità.
Il trend è positivo nella provincia salernitana, le assunzioni risultano in aumento rispetto al trimestre settembre-novembre 2021/2020 (+6.080 unità), e anche con i livelli occupazionali pre-Covid (+3.640 unità rispetto settembre-novembre 2021/2019).
Il bilancio positivo rispetto al pre-Covid è dovuto alla domanda di lavoro sostenuta dal buon andamento dell’economia italiana e, nella provincia salernitana, dal settore dei servizi.
Nel complesso nel mese di settembre:
E’ la sintesi di quanto emerge dall’analisi del sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere e ANPAL, che offre un monitoraggio delle previsioni occupazionali delle imprese private dell’industria e dei servizi.
Per saperne di più consulta gli allegati (bollettino e tavole statistiche).
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L’estensione del “lavoro agile” e dello smart working tra le imprese italiane che hanno investito in maniera strategica in questa innovazione è passata dal 23,3% del periodo pre-covid, al 40,4% nel 2020. A livello regionale abbiamo un incremento dal 18,8% al 35,7% del 2020, mentre la provincia di Salerno, per l’adozione dello smart working, si attesta a 2 punti percentuali in meno della media nazionale, passando comunque dal 17,7% del periodo 2015-2019 al 38,2% del 2020.
Per saperne di più consulta lo studio allegato.
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Mercoledì 1° settembre è iniziata la 9^ indagine mensile Excelsior del 2021, finalizzata a rilevare i fabbisogni professionali delle imprese previsti nel periodo ottobre - dicembre 2021.
Le imprese coinvolte hanno tempo fino a giovedì 16 settembre per compilare il questionario.