2 gennaio 2013 - Il certificato di origine nasce come documento doganale e non commerciale; è pertanto possibile che alcune richieste delle lettere di credito contrastino con la normativa che regola il rilascio degli stessi. A tal proposito si segnala che le nuove norme sui crediti documentari (norme usi uniformi) NUU600 in vigore dal 1 luglio 2007 all’art. 14 indicano che sui documenti diversi dalla fattura commerciale, la descrizione delle merci può essere fatta utilizzando espressioni generiche; ciò significa che non è necessario riportare letteralmente quanto indicato dal credito.
La nota ministeriale 75361 del 26/8/2009 ha introdotto il principio di non condizionamento pertanto in nessun caso può essere addebitata alla Camera di Commercio emittente la responsabilità per eventuali discrepanze tra C.O. regolarmente emesso e le condizioni fissate dai crediti documentari.
Insieme al C.O. va presentata copia della L/C su cui devono essere evidenziate le richieste per permettere un adeguato controllo.
In ogni caso tutte le informazioni riportate sul C.O. ma non previste dal formulario verranno verificate dall’Ufficio che le accetterà se compatibili con la normativa in essere:
Le diciture da riportare sul C.O. devono essere presenti sui documenti relativi alla spedizione, da esibire all’ufficio, quali ad esempio la fattura di vendita, packing list, ecc… e vanno inserite solo nella casella 5 (riducendo se necessario il carattere della scrittura).
Non possono essere riportate le seguenti diciture:
We declare…, we certify that…, we state that…, e simili ( inaccettabili in quanto l’unica certificazione è quella che fa la CCIAA apponendo il proprio visto nella casella 8) the goods are purely/entirely/exclusive/wholly of Italian origin o simili inaccettabili (è possible utilizzare la sola dicitura “the goods are of Italian origin”)
In alternativa tali menzioni (ad eccezioni delle dichiarazioni discriminatorie) possono esser riportate su una dichiarazione a parte, su carta intestata dell’impresa denominata “Declaration to Certificate of Origin n…….” regolarmente timbrata e firmata per la quale è possibile chiedere il visto “valere all’estero”.
- we confirm that the goods relevant to this LC are solely of the domestic origin of the exporting country e simili
- dichiarazioni discriminatorie (es. anti-israeliana ) e similari
- il valore della merce
- “producer/manufacturer—” riportabile nella casella 5 a condizione che si tratti di un’azienda italiana il cui dato è verificabile dalla CCIAA
- nome della nave solo se verificabile (copia B.L.)
- numeri identificativi fiscali (solo come semplice informazione inseriti al punto 5)
- riferimenti a leggi di altri stati
- codici doganali di altri Paesi
- nr. licenza di importazione
- marchio o brand (a meno che non si dimostri di averlo registrato a proprio nome)
- anno di produzione/anno di scadenza (inaccettabili)
- freely importable …(vide clause nr 2.1 of chapter ..) of Foreign Trade Policy 2009-2014 e similari
- We State That Country Of Origin Of The Goods Shipped, Has Been Mentioned On Each And Every Item Of The Product
- codifiche relative a standard internazionali (ASME, AISI; ecc.)