Informazione economica

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Giovedì 27 Marzo 2025

Imprese femminili: più piccole, più giovani, più straniere, più del Sud

 Sono 1,3 milioni le attività guidate da donne in Italia,

che stanno crescendo e diventando più forti

 

Roma, 27 marzo 2025 – Sono più piccole, più giovani, più straniere, più dislocate nel Mezzogiorno. Sopravvivono anche un po’ meno delle altre, ma si stanno strutturando, puntano sui settori a maggior contenuto di conoscenza e in molte provano a fare il salto alla “taglia” superiore. Il milione e 307mila imprese femminili registrate, che rappresentano a fine 2024 oltre un quarto (il 22,2%) del totale delle imprese italiane, sono state al centro di un evento digital organizzato da Unioncamere e Sole 24 Ore, destinato a far luce sulle caratteristiche, le peculiarità e l’approccio alle fonti di finanziamento di questo segmento importante del sistema produttivo nazionale.

“Creare opportunità a favore dell’imprenditoria femminile è un obbligo per chiunque si ponga come obiettivo lo sviluppo del Paese”, ha sottolineato il presidente di UnioncamereAndrea Prete. “Per questo il sistema camerale è impegnato nel Piano nazionale imprenditoria femminile, gestito da Invitalia per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Tra le iniziative condotte anche grazie ai Comitati per l’imprenditorialità femminile, presenti in tutte le Camere di commercio, il Giro d’Italia delle Donne che fanno Impresa, la diffusione della cultura imprenditoriale femminile attraverso azioni di accompagnamento, informazione e formazione. A questo si aggiunge l’impegno per la certificazione della parità di genere”.

Dopo il picco toccato nel 2021, quando le imprese femminili avevano superato il milione e 342mila unità, le aziende guidate da donne hanno conosciuto una lenta diminuzione, analoga ma meno insistita rispetto alle aziende non femminili. Rispetto al 2014, questa tipologia di impresa ha comunque segnato una crescita dello 0,4% a fronte di una diminuzione delle attività non femminili del -3,6%.

In quasi tre casi su quattro, le attività guidate da donne operano nel settore dei servizi (72,6% contro 60,1%), sono più piccole di dimensione (le microimprese sono il 96,2% del totale a fronte del 94% delle aziende non femminili), registrano una maggior concentrazione di ditte individuali (60,5% contro 47,3%, anche se le società di capitali condotte da donne sono aumentate del +45% rispetto al 2014, arrivando a rappresentare lo scorso anno più di un quarto di tutte le imprese femminili) e una minor presenza di imprese artigiane (il 16,7% contro il 22,6% delle non femminili). Ma presentano una maggiore incidenza di imprese guidate da donne under 35 (il 10,3% contro il 7,7%) e da straniere (12,6% contro 11%).

Solo in un settore le imprese femminili sopravanzano quelle maschili: le Altre attività dei servizi, dove le donne d’impresa incidono per il 60% sul totale. In altri ambiti, comunque, queste imprese “pesano” molto. Nel tessile, abbigliamento e calzature sono il 37,7%, nella Sanità ed assistenza sociale il 36,6%, nell’Istruzione il 31,1%, nell’Alloggio, ristorazione e servizi turistici il 29,7%.

Tra le buone notizie segnalate dall’analisi il fatto che aumentano in maniera consistente in 10 anni le imprese giovanili a maggior contenuto di conoscenza: +41,3% le Attività professionali, scientifiche e tecniche, grazie alla spinta delle attività di management e marketing.

L’apporto delle donne d’impresa è determinante in alcune regioni, soprattutto del Sud. Sono il 27,2% delle imprese molisane, il 26,5% delle lucane, il 25,3% delle abruzzesi, il 24,7% delle umbre e il 24,2% delle siciliane. Benevento, Avellino, Chieti, Frosinone e Viterbo le province in cui l’incidenza delle imprese femminili è maggiore, compresa tra il 29,6% e il 27,5%.

Le imprese femminili hanno un tasso di sopravvivenza più basso: a 5 anni dalla fondazione, ne resta in vita il 72,3% (contro il 77,3% delle non femminili) e, superato il quinquennio, il differenziale si allarga ulteriormente, con il 67,5% delle attività guidate da donne ancora sul mercato contro il 73,1% di quelle a guida maschile.

Ultima modifica: Giovedì 27 Marzo 2025
Martedì 18 Marzo 2025

Al via la 4^ indagine mensile Excelsior del 2025 - Scad. 28 marzo

Parte oggi la 4^ indagine mensile Excelsior del 2025, finalizzata a rilevare i fabbisogni professionali delle imprese previsti nel periodo maggio - luglio 2025.

Le imprese coinvolte hanno tempo fino al 28 marzo per rispondere al questionario ricevuto via email.

Qui puoi consultare i risultati delle precedenti rilevazioni https://www.sa.camcom.it/informazione-economica/sistema-informativo-excelsior

 

Ultima modifica: Martedì 18 Marzo 2025
Venerdì 14 Marzo 2025

Reddito famiglie: sale in tutte le province tra il 2021 e il 2023

Più al Nord meno al Centro Italia

Sprint di Sondrio +17%

Milano resta al top per pro-capite con 34.855 euro

Foggia ultima con 14.554 euro a testa

 

Roma, 14 marzo 2025 – Cresce il reddito disponibile delle famiglie in ogni provincia italiana tra il 2021 e il 2023, ma si muove ad un ritmo assai differente tra Nord ed il resto del Paese. I venti di crescita soffiano forti dalle Alpi (+13,4% l’incremento delle province alpine[1]), ma perdono forza scendendo lungo tutto lo Stivale (+11,2% il restante delle province). A fare più fatica a tenere il passo sono soprattutto le famiglie del Centro Italia (+10,3%). Tra il 2021 e il 2023, Sondrio (+17,0%), Belluno (+15,4%) e Imperia (+15,1%) registrano gli aumenti più consistenti, rispetto alla media italiana del 11,3%, conquistando la vetta della classifica provinciale. Roma, invece, con un incremento del +9,5% si colloca appena al 94° posto. Ma in termini di pro-capite (ovvero in rapporto alla popolazione residente), Milano resta prima in classifica con un reddito disponibile di 34.885 euro a testa, quasi due volte e mezzo più alto di quello di Foggia che chiude la classifica con 14.554 euro.

È quanto emerge dall’analisi di Unioncamere-Centro Studi Guglielmo Tagliacarne sulle stime 2023 del reddito disponibile delle famiglie consumatrici[2], misura della capacità di spesa della popolazione residente in Italia.

“La geografia dei redditi delle famiglie delinea un quadro che possiamo definire più “democratico” rispetto a quello della produzione, perché le distanze territoriali appaiono meno accentuate: mentre per il valore aggiunto pro capite la distanza tra la prima provincia e l’ultima è di 3,6 volte, questa differenza si riduce a 2,4 volte per il reddito disponibile”. A sottolinearlo è il direttore generale del Centro Studi Tagliacarne, Gaetano Fausto Esposito, secondo cui “questo dipende anche dai trasferimenti pubblici che, ad esempio, nel Mezzogiorno, pure se in calo, incidono per il 40% contro il 35% della media italiana. Inoltre, al Sud la dinamica delle retribuzioni da lavoro dipendente, in termini nominali, riflette anche la crescita economica rilevata negli anni più recenti. Tuttavia, le retribuzioni per dipendente al Meridione restano inferiori di circa il 15% al valore medio nazionale. Un segnale da non trascurare, in aggiunta, è il ritardo che registriamo del Centro Italia, il cui reddito disponibile, tra il 2021 e il 2023, cresce meno di quello del resto del Paese”.

 

 

Retribuzioni crescono più del reddito disponibile, ma meno dell’inflazione. Sprint del Sud

A contribuire alla crescita del reddito disponibile è soprattutto la componente legata al reddito da lavoro dipendente[3], che rappresenta la parte largamente maggioritaria delle entrate delle famiglie italiane. Tra il 2021 e il 2023, quest’ultima voce è infatti aumentata dell’11,8% a fronte dell’11,3% del reddito complessivo disponibile. Nel complesso, in ben 55 province su 107 il reddito da lavoro dipendente è incrementato più di quello disponibile. Si tratta di una crescita attribuibile soprattutto alla crescita della platea degli occupati (aumentata di circa 850mila unità nel triennio) che, comunque, non riesce a recuperare la perdita del potere d’acquisto generato dall’inflazione cresciuta del 14,2% nello stesso periodo di tempo. Aumenti più consistenti del reddito da lavoro dipendente si registrano in particolare al Mezzogiorno (12,5%), con punte del 14,2% in Abruzzo e del 13,8% in Sicilia. Mentre il Centro mostra, anche in questo caso, una minore velocità (10,8%). L'Aquila (+18,5%), Teramo (18,1%) e Sondrio (17,9%) sono le province dove si registrano le crescite maggiori. All’opposto Terni (+7,3%), Pordenone (+6,2%) e Trieste (+6,1%) sono quelle che restano più indietro. (...)

 

[1] L’insieme delle province alpine è costituito dalle province statistiche di Cuneo, Valle d’Aosta, Sondrio, Bolzano, Trento, Belluno, Verbano-Cusio-Ossola

[2] Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è il reddito delle famiglie residenti nel territorio proveniente dalla differenza tra entrate (risultato lordo di gestione, prevalentemente costituito dal reddito figurativo proveniente dal possesso di una abitazione occupata dal proprietario, redditi da lavoro, redditi da capitale, prestazioni sociali, come le pensioni) e uscite (imposte e contributi sociali) più una posta residua di trasferimenti (versamenti a istituzioni sociali, rimesse dall’estero, ecc.) nel corso dell’anno di riferimento.

[3] I redditi da lavoro dipendente comprendono tutti i versamenti accordati dai datori di lavoro quale remunerazione del lavoro espletato dai dipendenti. Comprendono sia le retribuzioni lorde sia i contributi sociali effettivi a carico dei datori di lavoro ed i contributi figurativi

Ultima modifica: Venerdì 14 Marzo 2025
Venerdì 14 Marzo 2025

Industria e turismo spingono l’occupazione a Salerno: trend positivo a marzo 2025

La provincia di Salerno registra un trend positivo nelle previsioni occupazionali per marzo 2025, con 9.430 nuove assunzioni programmate e un totale di 27.890 ingressi nel trimestre marzo-maggio. Si tratta di un incremento del 14,3% su base mensile e dell’11,1% su base trimestrale rispetto all'anno precedente.

Crescita trainata da Industria e Servizi

Entrambi i settori principali mostrano un incremento significativo:

  • Industria: +77,7%, contro una flessione del 2,2% a livello nazionale.
  • Servizi: +13,4%, trainati in particolare da alloggio, ristorazione e turismo, con un aumento del 32,3% su marzo 2024.

Nel comparto industriale, sia il Manifatturiero (+23,7%) che le Costruzioni (+10%) registrano un saldo positivo, con una crescita ancora più marcata nel trimestre (+24,3% e +6,2%).

Difficoltà di reperimento e dinamiche occupazionali

Le imprese segnalano una crescente difficoltà nel trovare profili adeguati: il 43% delle assunzioni risulta di difficile reperimento, in aumento rispetto al 40% di marzo 2024.

In calo la quota di ingressi destinati ai giovani (24% rispetto al 28% dello scorso anno) e ai lavoratori immigrati (14% contro il precedente 18%).

Caratteristiche delle assunzioni previste a marzo

  • Il 78% delle assunzioni avverrà nei servizi e il 73% in aziende con meno di 50 dipendenti.
  • Solo il 20% dei contratti sarà a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre l’80% sarà a termine.
  • L’11% delle entrate riguarderà dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (17%).
  • Il 9% delle assunzioni sarà destinato a laureati.
  • Il 40% delle assunzioni si concentrerà su tre figure professionali principali.

Questi in sintesi i dati elaborati dall'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Salerno, sulla base delle analisi del sistema informativo Excelsior, sviluppato da Unioncamere e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per monitorare le previsioni occupazionali delle imprese private dei settori industria e servizi.

Per saperne di più, consulta il bollettino completo, le tavole statistiche e l'analisi dettagliata.

Ultima modifica: Venerdì 14 Marzo 2025
Martedì 11 Marzo 2025

Lavoro: 456mila entrate previste dalle imprese italiane a marzo

(+1,9% rispetto a 12 mesi fa)

In crescita turismo, commercio e costruzioni; più incerte le previsioni per il manifatturiero

 

Roma, 11 marzo 2025 - Sono oltre 456mila i contratti programmati dalle imprese nel mese di marzo e più di 1,4 milioni quelli previsti per il trimestre marzo-maggio, con un incremento di quasi 9mila unità rispetto a marzo 2024 (+1,9%) e circa 39mila unità sullo stesso trimestre 2024 (+2,8%). In crescita le previsioni di entrata nei settori dei servizi (+3,8% nel mese e +4,8% nel trimestre), grazie in particolare agli andamenti attesi da turismo (+14,5% nel mese e +12,7% nel trimestre) e servizi operativi (+9,3% nel mese e +10,2% nel trimestre). Positivi i flussi programmati dalle imprese delle costruzioni (+1,2% rispetto a marzo 2024) anche se va segnalata una leggera flessione rispetto al corrispondente trimestre (-0,5%). Indicazioni più incerte provengono, infine, dalle imprese manifatturiere che a marzo segnalano una contrazione delle entrate (-4,2% nel mese e –3,4% nel trimestre). A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, grazie al Programma nazionale Giovani, donne e lavoro cofinanziato dall’Unione europea, che elabora le previsioni occupazionali per il mese di marzo [1].

 

[1] Le previsioni del mese di marzo si basano sulle interviste realizzate su un campione di circa 106mila imprese. Le interviste sono state acquisite nel periodo 29 gennaio 2025 - 12 febbraio 2025.

Ultima modifica: Martedì 11 Marzo 2025
Venerdì 7 Marzo 2025

Imprese giovanili, aree interne e società Benefit nel nuovo numero di Unioncamere Economia & Imprese

È disponibile il nuovo numero di “Unioncamere Economia & Imprese”, il magazine digitale con articoli e contenuti sulle attività di Unioncamere e delle Camere di commercio.
Apre il numero l'editoriale del direttore Antonio Paoletti, dedicato alla difficoltà delle imprese italiane a trovare giovani da assumere, come rilevato dal Sistema informativo Excelsior, sia per la scelta di molti di loro di trasferirsi all’estero, sia per il calo della natalità.

Si parla poi della significativa diminuzione di imprese giovanili negli ultimi 10 anni, come evidenziato dall’analisi di Unioncamere e Infocamere su dati Movimprese e dell’indagine del Centro studi delle Camere di commercio G. Tagliacarne sulle aree interne, che rappresentano un’importante risorsa per il nostro Paese.

L’articolo successivo è dedicato ai risultati della ricerca nazionale sulle società Benefit 2025, condotta da InfoCamere, Nativa, il Research Department di Intesa Sanpaolo, l’Università di Padova, la Camera di commercio di Brindisi-Taranto e Assobenefit.

E molto altro ancora... Buona lettura!

Il magazine è disponibile in allegato e nella pagina dedicata del sito Unioncamere, dove é possibile sfogliare anche i numeri precedenti.

Unioncamere Economia&Imprese n.2/2025 (versione sfogliabile) (versione scaricabile)

Ultima modifica: Venerdì 7 Marzo 2025
Mercoledì 26 Febbraio 2025

Indagine Excelsior: le imprese salernitane stimano oltre 7.710 assunzioni a febbraio, +18,2%

Crescono commercio, turismo e industria, persistono le difficoltà nel reperire personale qualificato

In provincia di Salerno, il mercato del lavoro continua a espandersi: nel mese di febbraio 2025 sono previste 7.710 nuove assunzioni, mentre nel trimestre febbraio-aprile il numero sale a 30.350. L’incremento rispetto al 2024 è significativo: +18,2% su base mensile e +28,4% nel trimestre.

A livello regionale, la Campania registra 39.500 nuove entrate previste, mentre in tutta Italia il dato complessivo si attesta a 404.000 assunzioni. Salerno si distingue per la crescita dell’industria (+11,2%) e dei servizi (+21%), in netta controtendenza rispetto alla media nazionale, dove il settore industriale segna un calo del 4% e i servizi crescono solo dello 0,5%.

 

Commercio e turismo trainano l’occupazione

Il commercio è il comparto con il maggiore incremento, registrando quasi il doppio delle assunzioni rispetto allo scorso anno (+97% su base mensile e +88,8% nel trimestre). Anche il settore turistico e della ristorazione continua il trend positivo, con un +26,6% rispetto a febbraio 2024 e un +50,3% nel trimestre.

L’industria mostra una crescita sia nel manifatturiero (+10,7% su febbraio e +16,2% nel trimestre) sia nelle costruzioni (+13,2% su base mensile e +9,4% nel trimestre).

 

Aumenta la difficoltà nel reperire personale

Nonostante la crescita dell’occupazione, le imprese segnalano maggiori difficoltà nel trovare lavoratori qualificati: il 45% delle aziende prevede problemi di reperimento, contro il 44% di febbraio 2024.

Aumenta invece la domanda di giovani lavoratori, che rappresentano il 29% delle nuove assunzioni (contro il 27% dello scorso anno), così come quella di lavoratori immigrati, che salgono al 19% del totale (rispetto al 18% del 2024).

“I dati dell’indagine Excelsior confermano il trend positivo dell’occupazione nella nostra provincia, già evidenziato nelle precedenti rilevazioni” – dichiara il Presidente di Unioncamere e della Camera di Commercio di Salerno Andrea Prete - “L’incremento delle assunzioni nei settori del commercio, del turismo e dell’industria è un segnale incoraggiante, ma per consolidare questa crescita è fondamentale investire nella formazione. Solo colmando il divario tra domanda e offerta di lavoro qualificato potremo garantire maggiore competitività alle imprese e occupazione stabile nel territorio.”

 

Contratti e figure professionali richieste

  • Il 73% delle assunzioni riguarderà il settore dei servizi, il 75% imprese con meno di 50 dipendenti;
  • Il 24% dei contratti sarà a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre il 76% sarà a termine;
  • Il 15% delle assunzioni sarà destinato a dirigenti, tecnici e specialisti, un dato inferiore alla media nazionale del 20%;
  • L’11% delle assunzioni riguarderà personale laureato;
  • Le tre figure professionali più richieste copriranno il 33% delle nuove entrate.

Questi in sintesi i dati elaborati dall'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Salerno, sulla base delle analisi del sistema informativo Excelsior, sviluppato da Unioncamere e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per monitorare le previsioni occupazionali delle imprese private dei settori industria e servizi.

Per saperne di più, consulta il bollettino completo, le tavole statistiche e l'analisi dettagliata.

Ultima modifica: Mercoledì 26 Febbraio 2025
Giovedì 20 Febbraio 2025

Lavoro: 404mila entrate previste dalle imprese italiane a febbraio

Positive le aspettative per i servizi, maggiore incertezza per l’industria

Sono 193mila le assunzioni di difficile reperimento

 

Roma, 20 febbraio 2024 - Sono circa 404mila le assunzioni previste dalle imprese per il mese di febbraio e quasi 1,4 milioni quelle per il trimestre febbraio-aprile; -4mila rispetto a febbraio 2024 (-1,0%) e +81mila invece per il trimestre (+6,1%). In crescita le imprese dei servizi (+0,5% nel mese), in frenata il manifatturiero e le costruzioni (-4,2% e -3,7% rispettivamente al confronto con 12 mesi fa). Si mantiene elevata la difficoltà di reperimento segnalata dalle imprese che coinvolge a febbraio il 47,9% delle assunzioni programmate. A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, grazie al Programma nazionale Giovani, donne e lavoro cofinanziato dall’Unione europea, che elabora le previsioni occupazionali per il mese di febbraio [1].

 

[1] Le previsioni del mese di febbraio si basano sulle interviste realizzate su un campione di più di 106mila imprese. Le interviste sono state acquisite nel periodo 8 gennaio 2025 - 22 gennaio 2025.

Ultima modifica: Giovedì 20 Febbraio 2025
Giovedì 13 Febbraio 2025

Startup innovative: i giovani “pesano” di più al Nord, le donne più al Sud

In Lombardia sono più numerose, Milano in testa
Piemonte al top per rilevanza degli under 35
Molise prima per incidenza delle femminili

I giovani “pesano” di più al Nord, le donne più al Sud: è la geografia delle startup innovative in Italia nel 2024 disegnata dall’analisi del Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere. Al Settentrione gli under 35 conducono il 17,2% delle startup innovative dell’area, Piemonte in testa con il 23,2%, contro il 16,9% della media nazionale e del Centro e il16,4% del Sud. Ma la mappa geografica si “capovolge” se guardiamo alla quota delle startup innovative guidate da donne nelle singole macro-ripartizioni: nel Mezzogiorno, infatti, pesano di più (15,8%), con punte del 27,5% in Molise, seguito a ruota dal Centro (15,1%) e dal Nord (11,8%).

“La crescita e il rafforzamento di queste imprese sono essenziali per far sì che l'economia e l'innovazione italiana tenga il passo con l'Europa e con il resto del mondo”. Lo ha sottolineato il segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli, che ha aggiunto “le 12mila start up esistenti al momento pongono l'Italia al quarto posto in Europa, ci sono dunque ancora ampi spazi di miglioramento. A partire dalla partecipazione delle donne che appare ancora poco rilevante e va quindi ulteriormente incoraggiata. Tra tutte le start up esistenti, solo il 6,6% ha fatto scale up, cioè ha superato il milione di euro di fatturato o di capitale sociale tra il 2019 e il 2023. La percentuale è un po’ più alta (12,6%) tra le start up con brevetto in tecnologie strategiche. Le nuove leggi sulle start up innovative potranno favorire questo processo concentrando, ad esempio, le agevolazioni sulle imprese col maggior potenziale di crescita e innovazione e incentivando gli investimenti in ricerca e sviluppo”.

Ultima modifica: Giovedì 13 Febbraio 2025
Domenica 9 Febbraio 2025

BIT Milano 2025 - La Campania presenta le sue eccellenze

 

Incontri, talk e conferenze per valorizzare il patrimonio turistico campano, con particolare attenzione ai borghi del benessere, alle isole e alle aree marine protette

Oggi si è tenuta la conferenza stampa di presentazione alla presenza, tra gli altri, del Presidente della Regione Vincenzo De Luca e del Presidente di Unioncamere, Andrea Prete.

Presentata un’analisi dei dati ISNART-Unioncamere sul turismo regionale

Andrea Prete, Presidente Unioncamere e della Camera di commercio  di Salerno: “A breve come Camera di commercio di Salerno firmeremo un protocollo con la Regione Campania con l'obiettivo di valorizzare al massimo l'aeroporto di Salerno Costa d'Amalfi”.


Milano, 9 febbraio 2025 - Nel corso della tre giorni, dal 9 all’11 febbraio, della manifestazione fieristica italiana di riferimento del comparto turistico, la Borsa Internazionale del Turismo, che si tiene a Fieramilano Rho, allo Stand Campania (Padiglione 11) si susseguiranno eventi e talk con l’obiettivo di valorizzare le eccellenze del territorio, in particolare i borghi salute e benessere e il turismo sostenibile delle isole e delle aree marine protette della Regione Campania.

Ad aprire la manifestazione è stata una conferenza stampa a cui hanno preso parte, tra gli altri, Vincenzo De Luca, Presidente Regione Campania; Felice Casucci, Assessore al Turismo Regione Campania; Andrea Prete, Presidente Unioncamere. Durante l’incontro, Alessandro Paglia ha presentato un’analisi dei dati ISNART-Unioncamere sul turismo regionale.

"Il Presidente Andrea Prete: "La Camera  di Commercio di Salerno sottoscriverà, a breve, un protocollo d'intesa con Regione Campania per la valorizzazione del territorio e della sua offerta turistica con una mirata azione di marketing in considerazione della progressiva entrata a regime dell'aeroporto Salerno Costa d'Amalfi".


LA RICERCA ISNART-UNIONCAMERE IN SINTESI
FOCUS CAMPANIA

Sulla base delle elaborazioni Isnart su dati dell'Osservatorio economia del Turismo delle Camere di commercio (Isnart-Unioncamere), sono poco meno di 20,7 milioni le presenze turistiche in Campania nel 2023, in attesa dei nuovi dati Istat del 2024 che dovrebbero certificare il ritorno ai livelli pre-covid. Un settore vivace che rappresenta un asset importante per la regione, non solo per i grandi centri ma anche per le aree più marginali. Mediamente ogni turista italiano spende sul territorio 181 euro al giorno, di cui 86 per l’alloggio e 95 per altri beni e servizi, valore sale ulteriormente a 184 euro al giorno per gli stranieri. Una regione che fa dell’accoglienza il proprio punto di forza, cortesia e ospitalità della gente, ristorazione e offerta enogastronomica ricevono infatti i giudizi più alti nelle recensioni lasciate on line dai turisti. Una crescente attenzione è rivolta dai turisti ai servizi informativi, all’offerta culturale che vede una domanda in continua crescita e all’intrattenimento. Punti di forza quindi ma anche sfide che richiedono al territorio la capacità di evolvere, ne è un esempio la forte crescita del mercato alternativo delle seconde case che rappresenta oggi circa la metà dell’offerta ricettiva. Sono oltre 57mila gli alloggi disponibili per affitti brevi sulle piattaforme on line in Campania nel 2024, con un aumento del 12% rispetto al 2023, con oltre 4,4 milioni di notti prenotate e un indotto che sfiora i 900 milioni di euro. Una realtà di cui tenere conto per adattare l’offerta ai nuovi target turistici, anche considerando che, se nelle città il fenomeno Airbnb rischia di generare fenomeni complessi di overtourism e convivenza complessa tra turisti e residenti, questo rappresenta invece una importante opportunità per le aree marginali, poiché consente una prima infrastrutturazione ricettiva, in particolare nei comuni non turistici.

Rispetto alle motivazioni di vacanza, è la ricchezza del patrimonio artistico e monumentale a rappresentare il driver di crescita principale, seguito dalla ricerca di occasioni di relax, dal contatto con la natura e lo shopping.

 

Ultima modifica: Lunedì 10 Febbraio 2025