Informazione economica

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Venerdì 24 Maggio 2024

Composizione negoziata: crisi d’impresa risolta in un caso su 5 e in minor tempo

Roma, 24 maggio 2024 – Ci si mette decisamente meno tempo e, in un caso su 5, si raggiunge l’obiettivo di salvare una impresa e i suoi lavoratori dal fallimento. I dati dell’Osservatorio di Unioncamere sulla composizione negoziata, mostrano che questa procedura comincia a prendere piede nel Paese. Ma soprattutto che è più rapida del ricorso al Tribunale e più efficace quando è più tempestiva.

I dati mostrano infatti che il tempo trascorso tra la data di presentazione dell’istanza di composizione negoziata e la chiusura del procedimento è stato, in media, di circa 250 giorni, di 357 giorni per quelle chiuse con successo e di 227 giorni archiviate con esito sfavorevole. La fase giudiziale di un concordato preventivo concluso con successo dura invece in media circa 520 giorni.

La miglior conoscenza dello strumento e probabilmente anche la sua maggior rapidità stanno favorendo un più ampio ricorso ad esso da parte delle imprese. Al 15 maggio, le istanze di composizione negoziata sono 1.450, 413 in più rispetto a quelle censite a novembre 2023, con una crescita incrementale rispetto al semestre precedente (maggio– novembre 2023) di oltre il 50 % (413 contro 270 istanze).

Cresce anche il tasso di successo medio trimestrale della Composizione, che arriva al 21,2% delle istanze chiuse

Due elementi positivi contraddistinguono i dati dell’Osservatorio sulla composizione negoziata: aumenta il ricorso da parte delle imprese e cresce anche il tasso di successo”, sottolinea il segretario generale di UnioncamereGiuseppe Tripoli. “E’ un ottimo segnale per questo istituto sostanzialmente nuovo, capace di salvaguardare l’attività delle aziende, facendo loro superare momenti di difficoltà, e assicurare il mantenimento di tanti posti di lavoro. Le Camere di commercio non si limitano ad aiutare le imprese nella crisi, ma a sviluppare il progetto di rilancio”.

Il maggior numero delle istanze proviene dalla Lombardia (il 23% del totale), seguita dal Lazio (12% del totale) e, in ordine decrescente, dall’Emilia-Romagna, dal Veneto, dalla Toscana, dalla Puglia e dalla Campania. La Composizione negoziata è utilizzata relativamente di più dalle imprese della manifattura e delle costruzioni.

Delle 1.450 imprese che hanno avuto accesso allo strumento, il 6% appartiene alla categoria di imprese “sottosoglia”[1] ed il 9% ad un gruppo, il 22% ha manifestato l’esigenza di ricorrere a nuove risorse finanziarie e il 76% ha richiesto l’applicazione delle misure protettive del patrimonio.

Sul totale delle 1.450 istanze presentate, 831 risultano archiviate di cui circa il 18% (153 casi) con esito favorevole. Invece, 87 istanze sono state rifiutate e oltre 500 sono in fase di gestione.

Il dato delle chiusure positive è di gran lunga aumentato nel corso dell’ultimo anno e, soprattutto, ha interessato imprese di dimensioni più significative - in termini di lavoratori impiegati e attivo di bilancio - rispetto a quelle che hanno concluso la Composizione con insuccesso. Le imprese per le quali la Composizione negoziata si è conclusa positivamente hanno un numero maggiore di lavoratori (55 contro 45 in media) e un attivo di bilancio superiore (di circa il 48%).

Oltre ad essere più grandi, le imprese che portano a termine con successo la Composizione negoziata hanno affrontato la crisi dell’impresa in maniera più tempestiva: le imprese in crisi “grave” già prima della presentazione dell’istanza hanno minori probabilità di una conclusione favorevole del procedimento.

In generale, facendo un confronto con le più diffuse procedure concorsuali, emerge che alla composizione negoziata accedono in prevalenza imprese che affrontano la crisi più celermente. A prescindere dall’esito della procedura, le imprese in composizione negoziata sono in sofferenza in media da 17,6 mesi, a fronte di 30,3 mesi di quelle in concordato e di 44,7 mesi di quelle in liquidazione giudiziale.

Un ulteriore elemento di analisi emerge dalla lettura di quanto è avvenuto riguardo alle istanze archiviate con esito negativo. I dati mostrano che circa nella metà dei casi, le imprese non hanno avuto accesso agli altri istituti o alle procedure disciplinate dal codice della crisi né avviato processi di scioglimento volontario. Questo fa ritenere che tali imprese siano attualmente ancora operative.

(...)

[1] L’art. 2 comma 1, lett. d) del Codice della crisi e dell’insolvenza definisce “sottosoglia” l’impresa che presenta congiuntamente i seguenti requisiti: i) ricavi minori di 200.000 €; ii) attivo patrimoniale inferiore a 300.000 €; iii) debiti inferiori a 500.000 €.

Ultima modifica: Venerdì 24 Maggio 2024
Lunedì 13 Maggio 2024

Previsioni occupazionali in provincia di Salerno nel mese di maggio 2024

In provincia di Salerno nel mese di maggio sono programmate 8.210 entrate e nel trimestre maggio-luglio 2024 saranno 33.180, in regione Campania 37.400, e in Italia complessivamente 494.000. 

Le entrate nella provincia salernitana risultano in aumento rispetto allo scorso anno, +5,39% sul mese e presentano una lieve flessione -0,59% prendendo a riferimento l’intero trimestre. 

A maggio è l’industria ad avere un segno negativo -6,15% rispetto al 2023; viene confermato il trend in calo delle entrate programmate dal comparto costruzioni con un -3,26%. I servizi determinano il traino delle assunzioni con un +9,24% su base annua. A guidare la domanda, complice l’approssimarsi della stagione estiva, sono i servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici con più di 2mila contratti da attivare a maggio (+17% sull’anno 2023) e circa 10mila entro luglio. 

In leggera ripresa la difficoltà di reperimento, in 42 casi su 100 le imprese prevedono che sarà arduo trovare i profili desiderati, nel mese di maggio del 2023 erano 40 su 100. La domanda delle imprese rivolta ai giovani pari al 28% degli ingressi in lieve calo rispetto al 30% di maggio 2023. 

Nel complesso nel mese di maggio:
- le entrate previste si concentreranno per il 78% nel settore dei servizi e per il 75% nelle imprese con meno di 50 dipendenti;
- nel 19% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 81% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita);
- il 13% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (16%);
- il 9% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato;
- per una quota del 14% le imprese prevedono di assumere personale immigrato;
- le tre figure professionali più richieste concentreranno il 39% delle entrate complessive previste. 
    
E’ la sintesi di quanto emerge dall’analisi del sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che offre un monitoraggio delle previsioni occupazionali delle imprese private dell’industria e dei servizi. 

Per saperne di più consulta il bollettino, le tavole e l'analisi (allegati).

 

Ultima modifica: Martedì 14 Maggio 2024
Giovedì 9 Maggio 2024

Lavoro: 494mila le assunzioni previste dalle imprese italiane a maggio (+5,8%) e 1,6milioni entro luglio

Sud e Isole fanno da traino con 140mila entrate attese (+11,9%)

 

Roma, 9maggio 2024 – Sono poco meno di 494mila i contratti di assunzione (di durata superiore ad un mese o a tempo indeterminato) programmati dalle imprese a maggio e quasi 1,6 milioni per il trimestre maggio-luglio, con un incremento della domanda di lavoro di circa 27mila unità rispetto a maggio 2023 (+5,8%) e di quasi 35mila unità sul corrispondente trimestre (+2,2%). L’industria nel suo complesso programma più di 136mila entrate nel mese e oltre 410mila nel trimestre, con una crescita rispettivamente del 3,5% e del 2,4% rispetto a un anno fa. Le imprese dei servizi sono alla ricerca di 357mila lavoratori nel mese e di circa 1,2milioni nel trimestre, con incrementi rispettivamente del 6,7% e del 2,2% rispetto allo stesso periodo del 2023. Il Sud e Isole l’area territoriale più dinamica con 140mila contratti attesi. A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali [1].

A maggio, il manifatturiero ricerca 85mila lavoratori che salgono a 262mila nel trimestre. Ad offrire le maggiori opportunità di lavoro sono le industrie della meccatronica (22mila contratti da attivare nel mese e 65mila nel trimestre), seguite da quelle della metallurgia (16mila nel mese e 48mila nel trimestre), dell’agroalimentare (12mila nel mese e 45mila nel trimestre) e della moda (10mila nel mese e 29mila nel trimestre). Il comparto delle costruzioni, invece, programma per il mese 51mila entrate e 148mila entrate nel trimestre. Di rilievo, complice anche l’approssimarsi della stagione estiva, anche la domanda di lavoro della filiera del turismo con 119mila opportunità lavorative offerte nel mese e 405mila nel trimestre maggio-luglio. Molteplici, infine, le opportunità di lavoro offerte dal commercio con 69mila entrate programmate nel mese e 220mila nel trimestre. Seguono i servizi alle persone (circa 53mila contratti nel mese e 188mila nel trimestre) e i servizi operativi di supporto a imprese e persone (39mila nel mese e 125mila nel trimestre).

Si conferma elevato il mismatch tra domanda e offerta di lavoro: a maggio sono difficili da reperire il 48,2% dei profili professionali ricercati, difficoltà riconducibile prevalentemente alla mancanza di candidati, con circa 238mila posizioni lavorative che rischiano di restare scoperte.

Il Borsino delle professioni riporta tra i profili più difficili da reperire prevalentemente le figure operaie specializzate quali operai addetti a macchinari dell'industria tessile e delle confezioni (il 78,9% è di difficile reperimento), operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (76,9%), fabbri ferrai e costruttori di utensili (76,8%), fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (73,5%). Elevata anche la difficoltà a trovare i candidati adatti per i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (68,5%), i tecnici in campo ingegneristico (64,7%), i tecnici della salute (62,1%) e gli ingegneri (58,8%). 

Sostanzialmente stabile rispetto a 12 mesi fa la domanda di lavoratori immigrati pari al 19,7% del totale (97mila assunzioni). La richiesta di manodopera straniera si concentra soprattutto nei servizi operativi di supporto a imprese e persone (il 32,6% delle assunzioni), servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio (30,6%), metallurgia (23,4%), costruzioni (23,1%) e turismo (20,2%). A livello territoriale dopo la maggiore vivacità delle imprese del Sud e Isole (+15mila, +11,9%) segue il Nord Ovest (7mila, +5,5%), Centro (3mila, +3,3%) e Nord Est (1,6mila +1,4%).

Ultima modifica: Giovedì 9 Maggio 2024
Giovedì 2 Maggio 2024

Made in Italy, imprenditoria straniera e semplificazione tra i temi del nuovo numero di Unioncamere Economia & Imprese

È  disponibile il nuovo numero del magazine delle Camere di commercio italiane “Unioncamere Economia & Imprese”, il magazine digitale con articoli e contenuti sulle attività del sistema camerale.

Apre il numero l’editoriale di Antonio Paoletti, direttore del magazine, dedicato all’influenza dell’intelligenza artificiale e degli algoritmi sulla geopolitica digitale. A seguire, l’articolo con il resoconto del contributo fornito dal Sistema camerale italiano e delle Camere di commercio italiane all’estero alla prima Giornata del Made in Italy, l’iniziativa lanciata dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, con il convegno “Italia: un valore nel mondo”, svoltosi a Unioncamere il 17 aprile.

Si parla poi dell’evento nazionale del progetto Futurae, promosso dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e realizzato da Unioncamere e dalle Camere di commercio per accompagnare la nascita e la crescita di imprese e attività di lavoro autonomo di cittadini e cittadine migranti. A seguire, una lettura del fenomeno dell’imprenditoria straniera in Italia attraverso i dati del Registro Imprese. Tra le tematiche trattate nelle pagine successive, il nuovo podcast della Camera di commercio di Chieti-Pescara, degli incentivi della Camera di commercio dell’Emilia per promuovere l’export e le certificazioni delle imprese locali, del servizio Successione d’impresa della Camera di commercio di Bolzano, del Board di EBRA (European Business Register Association) ospite della Camera di commercio di Padova e di InfoCamere e della PID Academy: formazione on-demand fornita agli imprenditori dal network dei Punto Impresa Digitale. Conclude il numero uno speciale dedicato alla semplificazione in tema di ambiente, con le proposte della commissione istituita da Unioncamere a cui partecipano le associazioni di categoria. Obiettivo: elaborare proposte condivise da sottoporre al Governo, per contribuire a sciogliere i nodi che frenano la corsa verso la competitività internazionale dell’Italia.

E molto altro ancora… Buona lettura!

Il magazine è disponibile in allegato e nella pagina dedicata del sito Unioncamere, dove é possibile sfogliare anche i numeri precedenti.
Unioncamere Economia & Imprese - n.04/2024 (versione sfogliabile) (versione scaricabile)

Ultima modifica: Giovedì 2 Maggio 2024
Venerdì 26 Aprile 2024

Olivitalymed, Castello di Rocca Cilento, 4/6 maggio 2024 - Adesioni entro il 2 maggio.

La Camera di Commercio di Salerno partecipa alla manifestazione OLIVITALYMED - Rassegna delle eccellenze dell’olio e dei sapori mediterranei, in programma presso il Castello Rocca Cilento, Lustra (SA) dal 4 al 6 maggio 2024.

Dopo l’anteprima tenutasi nel castello lo scorso autunno, la manifestazione, alla sua prima edizione, è concepita quale hub di incontro tra produttori, consumatori, buyers e influenti figure del settore, e mira a diventare un punto di riferimento nel panorama nazionale ed internazionale per il settore olivicolo di eccellenza italiano.

La rassegna è il risultato di una collaborazione sinergica con la Regione Campania e altri partner istituzionali locali (Provincia di Salerno, Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano, Alburni, Comune di Lustra) e nazionali (Associazione Città dell'Olio) che hanno unito le proprie forze per celebrare l'arte e la passione dietro la coltivazione e la produzione dell'olio.

La manifestazione fieristica accoglierà anche momenti tecnici, formativi, e degustativi, che abbracciano le eccellenze agroalimentari mediterranee, nell’incantevole scenario del Castello di Rocca Cilento, nel cuore del Cilento.

La partecipazione della Camera di Commercio prevede una area espositiva allestita con tutti i servizi essenziali per le imprese produttrici di olio extravergine selezionate. 

Una parte dell’area espositiva della collettiva camerale sarà riservata ad imprese agroalimentari le cui produzioni sono espressive dei cibi alla base della Dieta Mediterranea (pasta, legumi, cereali, prodotti ortofrutticoli, ecc.).

Gli operatori interessati e in possesso dei requisiti indicati nell'avviso allegato, sono invitati a far pervenire entro le ore 12.00 del 2 maggio 2024 (termine prorogato) la manifestazione d'interesse allegata inviandola via PEC al seguente indirizzo dell’Ente: cciaa.salerno@sa.legalmail.camcom.it 

Ultima modifica: Venerdì 26 Aprile 2024
Lunedì 22 Aprile 2024

Azienda-Italia, primo trimestre in chiaroscuro: 107mila nuove iscrizioni e 118mila cessazioni attestano il saldo a -11mila imprese

Roma, 22 aprile 2024 – Continua, dopo la frattura pandemica, il percorso di recupero della normalità all’anagrafe delle imprese italiane. Tra gennaio e marzo il bilancio tra aperture e chiusure di attività economiche si è attestato a -10.951 unità, un valore più elevato rispetto allo stesso trimestre degli ultimi tre anni ma ancora ben al di sotto della media dell’ultimo decennio (-14mila imprese). Il saldo del trimestre riflette, da un lato, l’accelerazione delle cancellazioni (117.832 pari al 7,9% in più rispetto allo stesso periodo del 2023) e, dall’altro, una moderata crescita delle iscrizioni (106.881, il 5% in più dell’anno precedente). Nel complesso, entrambi i flussi di aperture e chiusure di imprese restano comunque ancora al di sotto della media del periodo pre-pandemia.

Nel valutare i dati del primo trimestre dell'anno è importante considerare che, storicamente, questo periodo registra di frequente saldi negativi, principalmente a causa del concentrarsi alla fine dell'anno di un elevato numero di cessazioni di attività. Un fenomeno di natura tecnico-amministrativa che estende i propri effetti sugli archivi camerali anche nelle prime settimane del nuovo anno, influenzando il dato del primo trimestre.

Il bilancio di avvio dell'anno ha avuto maggiori ripercussioni soprattutto sulle imprese individuali, che hanno registrato una diminuzione di 15.755 unità rispetto alla fine di dicembre (-0,52%). La diminuzione delle società di persone è stata meno significativa in termini assoluti, con una riduzione di 6.352 unità ma superiore in termini relativi a quella delle imprese individuali (-0,74%). Nota positiva, seppur attenuata rispetto all'anno precedente, dalle società di capitali che hanno registrato una crescita di 12.112 unità nei primi tre mesi dell'anno (+0,65%).

Durante il primo trimestre 2024, diversi settori hanno manifestato una crescita significativa, mentre altri hanno fatto segnare una riduzione del loro perimetro. Le attività professionali, scientifiche e tecniche (+2.699 imprese, +1,09% la variazione percentuale rispetto a dicembre 2023), insieme a quelle finanziarie (+694, +0,51%) e al noleggio e servizi di supporto alle imprese (+935 imprese, +0,43%), si sono distinte per un aumento della compagine imprenditoriale. 

Sul versante opposto, le riduzioni più apprezzabili nel numero di attività hanno riguardato il commercio (-9.998, pari a una variazione percentuale negativa dello 0,71%), l'agricoltura (-6.010 imprese e -0,85%) e la manifattura (-3.123 imprese e -0,61%). Questo evidenzia sfide specifiche che tali settori stanno affrontando, forse dovute a cambiamenti nelle preferenze dei consumatori, alle politiche agricole o, più in generale, all’impatto delle fluttuazioni economiche globali.

In termini territoriali, tutte e quattro le principali macro-ripartizioni hanno registrato saldi negativi, con il Centro che si segnala per l’arretramento più contenuto del trimestre (-0,11% contro la media di -0,18%) e il Sud e le Isole per la migliore tenuta rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: -0,16% quest’anno contro -0,15% dell’anno scorso. Tra le regioni, solo Lazio e Basilicata hanno registrato un saldo positivo, rispettivamente di 993 e 32 imprese. Al contrario, Piemonte (-1.934 unità) e Veneto (-1.518) hanno sperimentato le riduzioni più sensibili in termini assoluti.

Tutti i dati sono disponibili online all’indirizzo http://www.infocamere.it/movimprese e navigabili dalla dashboard interattiva.

Ultima modifica: Lunedì 22 Aprile 2024
Martedì 16 Aprile 2024

Al via la 5^ indagine mensile Excelsior del 2024, periodo giugno - agosto 2024

 

Al via la 5^ indagine del Progetto Excelsior, realizzata da Unioncamere e ANPAL al fine di indagare le previsioni di assunzione e i fabbisogni professionali delle imprese per il trimestre giugno - agosto 2024.

Le imprese coinvolte hanno tempo fino al 24 aprile per rispondere al questionario ricevuto via email.

Qui puoi consultare i risultati delle precedenti rilevazioni https://www.sa.camcom.it/informazione-economica/sistema-informativo-excelsior

#sistemaexcelsior 

Ultima modifica: Martedì 16 Aprile 2024
Martedì 16 Aprile 2024

Previsioni occupazionali in provincia di Salerno nel mese di aprile 2024

In provincia di Salerno nel mese di aprile sono programmate 8.560 entrate e nel trimestre aprile-giugno 2024 saranno 28.250, nella regione Campania 37.700, e in Italia complessivamente 446.000. 

Le entrate in provincia di Salerno risultano in calo rispetto allo scorso anno, -7,5% sul mese e presentano un -16,14% prendendo a riferimento l’intero trimestre. 

Ad aprile è l’industria ad avere complessivamente un segno positivo +15,49% rispetto al 2023: in particolare sono positive le previsioni degli ingressi nel manifatturiero (+36,11%), mentre sono in calo le entrate programmate dal comparto costruzioni (-5,71%). I servizi fanno registrare una flessione delle assunzioni (-11,84% su base annua). A guidare la domanda sono i servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici, con circa 3mila contratti da attivare ad aprile e circa 10mila entro giugno. 

In leggera ripresa la difficoltà di reperimento, in 39 casi su 100 le imprese prevedono che sarà arduo trovare i profili desiderati, nel mese di aprile del 2023 erano 37 su 100. La domanda delle imprese rivolta ai giovani pari al 27% degli ingressi è in lieve calo rispetto al 28% di aprile 2023. 

Come a livello nazionale anche in provincia di Salerno sono le piccole imprese con meno di 50 dipendenti a programmare il 76,66% delle assunzioni complessivamente previste per il mese di aprile, seguono le medie imprese nella classe 50-250 dipendenti con la previsione del 18,37% di entrate e le medio grandi imprese con oltre 250 dipendenti con il restante 4,96%.

Nel complesso nel mese di aprile:
- le entrate previste si concentreranno per il 81% nel settore dei servizi e per il 77% nelle imprese con meno di 50 dipendenti;
- nel 19% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 81% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita);
- l’11% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (17%);
- il 9% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato;
- per una quota del 18% le imprese prevedono di assumere personale immigrato;
- le tre figure professionali più richieste concentreranno il 39% delle entrate complessive previste. 

E’ la sintesi di quanto emerge dall’analisi del sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere e ANPAL, che offre un monitoraggio delle previsioni occupazionali delle imprese private dell’industria e dei servizi.

Per saperne di più consulta l'analisi, il bollettino e le tavole allegate.

Ultima modifica: Martedì 16 Aprile 2024
Lunedì 15 Aprile 2024

La prima Giornata del Made in Italy nel nuovo numero di Unioncamere Economia & Imprese

È disponibile il nuovo numero del magazine delle Camere di commercio italiane “Unioncamere Economia & Imprese”, il giornale digitale con articoli e contenuti sulle attività di Unioncamere e delle Camere di commercio. 

L'articolo di apertura è dedicato alla prima Giornata del Made in Italy: l’iniziativa, patrocinata dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, si svolgerà il 17 aprile a Roma presso la sede di Unioncamere e sarà intitolata “Italia: un valore nel mondo”. L’evento avrà forma ibrida, in presenza e in videocollegamento con le 86 Camere di commercio italiane all’estero presenti in 63 Paesi, che operano per favorire l’internazionalizzazione delle imprese italiane e promuovere il Made in Italy nel mondo, oltre che con le 60 Camere di commercio italiane e con gli Istituti Tecnologici Superiori che aderiranno.

Si parla poi del Manifesto di Eurochambres per la prossima legislatura europea “2024-2029: Getting back to business”. Trovare il giusto equilibrio tra obiettivi ambientali, sociali ed economici è il primo messaggio che l’associazione delle Camere di commercio europee consegna ai futuri legislatori. Al centro del documento le tematiche dell’energia e l’auspicio di una strategia che punti ad una disponibilità sostenibile a prezzi competitivi. Si parla anche della necessità di una riforma della finanza sostenibile e di un rafforzamento della competitività del nostro sistema imprenditoriale passa attraverso l’attuazione del mercato unico.

A seguire, l’articolo dedicato al Decreto CER – Comunità energetiche rinnovabili varato di recente dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e delle misure volte a favorire la partecipazione attiva di imprese e cittadini al mercato energetico, attraverso la promozione dell’autoconsumo e la condivisione di energia di fonti rinnovabili. In tema di intelligenza artificiale e dei suoi possibili sviluppi, viene poi illustrato il servizio di chatbot realizzato da InfoCamere per le Camere di commercio.
E molto altro ancora… Buona lettura!
 
 
Il magazine è disponibile in allegato e nella pagina dedicata del sito Unioncamere, dove é possibile sfogliare anche i numeri precedenti.
Unioncamere Economia & Imprese - n.03/2024 (versione sfogliabile) (versione scaricabile)

Ultima modifica: Lunedì 15 Aprile 2024
Mercoledì 10 Aprile 2024

Lavoratori Immigrati nel 2023 in Italia e a Salerno

Nel volume “Lavoratori immigrati” vengono presentate le informazioni sulle assunzioni che riguardano lavoratori stranieri, che sono state programmate dalle imprese italiane dei settori industria e dei servizi per il 2023, permettendo l’analisi delle caratteristiche qualitative e il confronto con la domanda di lavoro nel suo complesso.

Il segmento del mercato del lavoro dei lavoratori immigrati nei prossimi anni continuerà a svolgerà un ruolo fondamentale per attenuare il peso della transizione demografica. La popolazione in Italia si sta riducendo, e in particolare è in contrazione il segmento della popolazione in età lavorativa; il progressivo assottigliamento delle fasce d’età giovanili sta mettendo a rischio, già attualmente, il turnover del personale. Secondo le stime Istat al primo gennaio 2023 i cittadini stranieri residenti in Italia sono risultati oltre 5 milioni su meno di 59milioni di abitanti complessivi iscritti all’anagrafe, per un’incidenza dell’8,6%.

Negli ultimi anni, si è osservato un aumento costante della domanda di lavoratori immigrati. Nel 2023 le entrate che sono state programmate dalle imprese di personale immigrato, stimate dal sistema Excelsior, raggiungono il massimo storico di 1.057.620.  Si tratta di un valore importante che per la prima volta supera il milione. Nel 2021 erano 673mila e 922mila nel 2022. Questo trend è particolarmente evidente nelle regioni del Nord Italia, dove si concentra la maggior parte delle entrate di lavoratori stranieri. Anche l’incidenza di lavoratori stranieri sul totale delle entrate programmate risulta negli ultimi anni sempre in crescita, partendo dal 12,9% del 2018 si va a salire fino al 19,2% del 2023.

Il fenomeno in provincia di Salerno

Le entrate di personale immigrato che sono state previste dalle imprese salernitane sono state circa 18mila (nel 2022 erano state 14.740) con un incremento del 21,9% rispetto all’anno precedente ed un +99,6% rispetto al periodo pre-covid (nel 2019 erano state 9.000 entrate). Questo andamento è risultato in crescita sia a livello nazionale che regionale, inquadrandosi in un ormai consolidato aumento globale della domanda delle imprese.

Al 1° gennaio 2023, secondo i dati Istat, i cittadini stranieri residenti nella nostra provincia sono risultati circa 52mila (51.987) su un milione di abitanti iscritti in anagrafe con un’incidenza del 4,9%. La popolazione immigrata presente nella provincia di Salerno in valore assoluto è stata minore solo a quella della provincia di Napoli, mentre è risultata, come incidenza percentuale, maggiore di Napoli (4,27%) e minore solo a Caserta (5,57%).

Le entrate programmate di personale immigrato per regione ha visto la Campania al 5° posto (76mila, pari al 7,1% del totale nazionale) con una crescita annuale del 24%, mentre fra le prime dieci province per numero di entrate programmate di personale immigrato Napoli ha segnato una forte crescita rispetto al 2022 (+24,2%) e si posiziona al 4° posto nel rank delle province italiane. La provincia di Salerno, come entrate programmate, si è posizionata in valore assoluto al secondo posto in regione dopo Napoli, ma presenta un’incidenza maggiore (Salerno:17,99%, Napoli:17,48%). 
Anche l’incidenza delle entrate che sono state programmate rispetto alla popolazione vede la provincia di Salerno riportare valori superiori.

A completamento dei dati rileviamo che nel 2023 le imprese straniere registrate nella provincia di Salerno sono state in valore assoluto 6.934 (sono incluse le imprese "Non classificate" ovvero le imprese prive del codice di attività economica), con un’incidenza del 5,7%. Il settore economico in cui sono risultate maggiormente presenti è il commercio, seguito dalle costruzioni e dal turismo e la forma giuridica principale è quella delle imprese Individuali

Questo in sintesi quanto risulta dall'approfondimento per la provincia di Salerno dei dati del Sistema Informativo Excelsior – indagine continua di Unioncamere in collaborazione con le Camere di Commercio sui fabbisogni occupazionali e formativi delle imprese italiane nell’industria e nei servizi – anno 2023. Nella lettura del report, elaborato dall’Uffici Studi e Statistica della Camera di Commercio di Salerno, occorre tenere sempre conto che l’Indagine del Sistema Excelsior non comprende la domanda di lavoro espressa dalle famiglie italiane (lavoro domestico) e quella del settore agricolo, tradizionalmente tra i principali comparti per impiego di personale immigrato.

Ultima modifica: Lunedì 15 Aprile 2024