Informazione economica

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Giovedì 4 Aprile 2024

Paper week - Salerno, dall'8 al 14 aprile 2024

Più di 3.300 aziende consorziate, una rete capillare che consente l’avvio a riciclo delle oltre 3,6 milioni di tonnellate di carta e cartone chesi raccolgono stabilmente ogni anno,un tasso di riciclo sopra l’80% da ormai 5 anni, in anticipo sugli obiettivi europei. Con quasi 40anni di storia dedicati al futuro del riciclo e una filiera in salute Comieco, Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli imballaggi cellulosici, presenta la Paper Week 2024 promossa in collaborazione con Federazione Carta e Grafica e Unirima e con il patrocinio di ANCI, Ministero dell'Ambientee della Sicurezza Energetica, Utilitalia e Rai per la Sostenibilità.

Dall’8 al 14 aprile più di 200 eventi su tutto il territorio nazionale animeranno la grande campagna corale diformazione e informazione, attese oltre 50mila persone per scoprire tutto sugli imballaggi cellulosici e sul lororiciclo.

Arte e produzione industriale, giochi e performance teatrali, cucina e scrittura, cultura e quotidianità, storia e futuro:combina tutte le sfere intrecciate all’universo della carta e del cartone il ricco programma illustrato questa mattina aSalerno.Tra gli appuntamenti di punta c’è RicicloApertoche da oltre 20anni porta gli studenti di tutta Italia a visitare gli impianti della filiera del riciclo di carta e cartone.

Quest’anno la Paper week avrà per la prima volta anche una capitale: Salerno. Una scelta che coniuga tradizione, innovazione industriale e buone pratiche:la città è perno del “distretto cartario” meridionale e modello virtuoso per la raccolta differenziata di carta e cartone al Sud.

Ultima modifica: Giovedì 4 Aprile 2024
Giovedì 28 Marzo 2024

Le priorità infrastrutturali del mondo economico per una Campania più competitiva

Seconda edizione del roadshow camerale nazionale sui temi infrastrutturali

Napoli, 28 marzo 2024. Presentata la nuova edizione del “Libro Bianco sulle priorità infrastrutturali della Campania” realizzato da Unioncamere Campania con il supporto tecnico-scientifico di Uniontrasporti. L’iniziativa rientra nel secondo Roadshow camerale” nazionale sui temi infrastrutturali che coinvolge i 19 territori regionali aderenti al Programma Infrastrutture promosso da Unioncamere attraverso il Fondo di Perequazione 2021-2022.

Lo scopo principale della nuova edizione del Libro bianco è stato quello di effettuare una ulteriore selezione tra le 15 priorità individuate nella precedente edizione per giungere ad un elenco più ristretto di 7 opere indifferibili per il sistema economico regionale grazie agli esiti dell’indagine nazionale – con interviste a 830 imprese - ed al costante e fondamentale confronto con il territorio.

Il Libro Bianco evidenzia una convergenza su 3 interventi prioritari da parte di tutte le imprese: la realizzazione Alta Velocità/Alta Capacità Napoli-Bari; il potenziamento del Porto di Napoli e lo sviluppo dell’Aeroporto di Salerno Costa d’Amalfi. Tra gli altri interventi risultano prioritari l’adeguamento a 4 corsie della SS 372 Telesina Benevento-Caianello, il completamento asse attrezzato Valle Caudina–Pianodardine, il potenziamento del Porto di Salerno e il collegamento tra SS 85 Variante di Venafro all’A1.

Riguardo all’Aeroporto di Salerno Costa d’Amalfi il prossimo luglio partiranno i primi voli e saranno utilizzate le strutture esistenti per il check-in e l’imbarco; si stimano 400mila passeggeri iniziali per poi entrare a regime nel 2026. Numerose sono le aspettative da parte delle varie associazioni di categoria in quanto lo scalo, strategicamente vicino sia alla città di Salerno che alla Costiera Amalfitana, faciliterà l'accesso a queste località di grande richiamo turistiche, aumentando le opportunità di sviluppo anche per il Cilento e per le aree meno conosciute.

Elemento di novità di questa edizione del Libro Bianco sono gli indicatori di performance territoriali (KPI), individuati rispetto alle infrastrutture di trasporto e logistica, a quelle digitali ed energetiche, che misurano lo scarto di ciascun territorio provinciale rispetto alla media nazionale.

La Campania risulta essere la sesta regione con la migliore performance a livello nazionale (+8% rispetto alla media nazionale), mentre a livello di macroarea raggiunge il KPI più elevato (107,7), superiore a quello della Puglia (97,2) e dell’Abruzzo (86,7).

Napoli rientra nella Top10 nazionale, soprattutto grazie alla performance portuale e ferroviaria, seguite a breve distanza dalla provincia di Caserta (17a in Italia) e Salerno (21a in Italia). Avellino si posiziona al 79° posto nella graduatoria nazionale con la performance peggiore nella ferrovia.

Benevento si riafferma il territorio più penalizzato e con ampi margini di miglioramento.

Con riferimento al «KPI Energia» complessivamente la Campania (98,9) evidenzia una performance regionale di poco inferiore alla media nazionale (circa 2 punti) e a livello provinciale, il territorio di Benevento ed Avellino si distinguono per aver un KPI superiore alla media italiana.

Per il «KPI digitale» la regione si colloca al 6° posto, con un punteggio di 7 punti superiore alla media, la provincia di Napoli (150,3) si distanzia di oltre 50 punti dalla media nazionale e si colloca al 4° posto nella classifica generale.

Dopo i saluti introduttivi di Raffaele De Sio, Segretario Generale Unioncamere Campania, il Direttore di Uniontrasporti, Antonello Fontanili ha presentato l’aggiornamento del Libro Bianco sulle priorità infrastrutturali della Campania e, infine, Vittorio Marzano, Professore Ordinario presso il Dicea dell’Università degli studi di Napoli Federico II ha illustrato la relazione tecnica «Le prestazioni della rete stradale della regione Campania».

“Il Libro Bianco delle priorità del mondo economico campano è fondato sull’approccio dell’ascolto, delle scelte condivise, della necessità di interventi derivanti da una visione allargata verso il Mediterraneo e i mercati internazionali”, dichiara Antonello Fontanili – Direttore Uniontrasporti. “La novità di questa edizione del Libro bianco (2024) è consistita nello stilare una short list di opere «indifferibili», a partire dalle 15 individuate nell’edizione del 2022, su cui si chiede alle istituzioni preposte di intervenire in maniera decisa e tempestiva, per rimuovere le possibili criticità, per recuperare le risorse necessarie, per superare i conflitti con i territori, per velocizzare le procedure burocratiche, che troppo spesso rappresentano un freno alla infrastrutturazione del nostro Paese”.

“Gli scenari geopolitici, la conseguente crisi energetica e il picco infettivo degli scorsi anni hanno modificato le scene economiche del nostro Paese portando anche ad un ripensamento nella programmazione degli interventi infrastrutturali. Il sistema camerale ha ritenuto necessario attuare un progetto di monitoraggio sugli investimenti infrastrutturali che possono contribuire a rendere più chiaro lo stato dell'arte relativo e individuarne le priorità per il territorio. Ciò è stato possibile attraverso una complessa attività di ricerca, di studio e consultazione che ci ha portato oggi ad offrire un quadro su come procedono gli investimenti e sostenere così le scelte regionali e nazionali nella definizione di una strategia più corrispondente alle reali esigenze del ecosistema regionale e delle imprese che lo compongono” afferma Raffaele De Sio – Segretario Generale Unioncamere Campania.

 

Per contatti.

Ufficio Comunicazione Uniontrasporti

comunicazione@uniontrasporti.it – 338.6219003

Ultima modifica: Venerdì 29 Marzo 2024
Venerdì 22 Marzo 2024

Previsioni occupazionali in provincia di Salerno nel mese di marzo 2024

In provincia di Salerno nel mese di marzo sono programmate 8.250 entrate e nel trimestre marzo-maggio 2024 saranno 25.090, nella regione Campania 38.600, e in Italia complessivamente 447.000. 

La provincia salernitana risulta in crescita nelle entrate rispetto allo scorso anno, + 3,7% sul mese e presenta un +10,8% sul trimestre. 

A marzo l’industria ha in programma 1.770 assunzioni (-7,8% rispetto al 2023); risultano positive le previsioni degli ingressi nelle costruzioni con un +3,8%, in linea con i dati nazionali. I servizi determinano l’andamento positivo delle assunzioni, con un +7,4% su base annua. A guidare la domanda sono i servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici con un +16,3% ed un +24,9% nel trimestre. 

In leggera flessione la difficoltà di reperimento, in 40 casi su 100 le imprese prevedono che sarà arduo trovare i profili desiderati, nel mese di marzo del 2023 erano 42 su 100. La domanda delle imprese rivolta ai giovani pari al 28% degli ingressi mostra una diminuzione rispetto al 31% di marzo 2023. 

Nel complesso nel mese di marzo:
- le entrate previste si concentreranno per il 79% nel settore dei servizi e per il 72% nelle imprese con meno di 50 dipendenti;
- nel 19% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 81% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita);
- il 17% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (20%);
- il 13% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato;
- per una quota del 18% le imprese prevedono di assumere personale immigrato;
- le tre figure professionali più richieste concentreranno il 37% delle entrate complessive previste. 

E’ la sintesi di quanto emerge dall’analisi del sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere e ANPAL, che offre un monitoraggio delle previsioni occupazionali delle imprese private dell’industria e dei servizi.

Per saperne di più consulta il bolletino e le tavole statistiche.

Ultima modifica: Venerdì 22 Marzo 2024
Lunedì 18 Marzo 2024

Lavoro: oltre 447mila assunzioni previste dalle imprese italiane a marzo

Positive le previsioni per turismo, commercio, servizi alle persone 

e costruzioni; in flessione il manifatturiero

Roma, 18 marzo 2024 – Sono oltre 447mila i contratti programmati dalle imprese nel mese di marzo e sono circa 1,4 milioni quelli previsti per il trimestre marzo-maggio, con un incremento di quasi 30mila unità rispetto a marzo 2023 (+7,1%) e circa 112mila unità sullo stesso trimestre 2023 (+8,7%). In crescita le previsioni di entrata nei settori dei servizi (+10,5% nel mese e +11,4% nel trimestre), grazie in particolare agli andamenti attesi da turismo (+16% nel mese e +14,3% nel trimestre) e commercio (+14,6% nel mese e +17,2% nel trimestre). Positivi i flussi programmati dalle imprese delle costruzioni (+2,7% rispetto a marzo 2023 e +7,4% rispetto al corrispondente trimestre) anche se va segnalata una flessione dell’1,5% rispetto al mese di febbraio 2024. Indicazioni più incerte provengono, infine, dalle imprese manifatturiere che a marzo segnalano una contrazione delle assunzioni rispetto allo stesso mese del 2023 (-1,6%) e timidi segnali di crescita nel trimestre (+0,2%). A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali[1].

Tra i settori manifatturieri, che complessivamente ricercano oltre 85mila lavoratori nel mese e 249mila nel trimestre, le maggiori opportunità di lavoro riguardano le industrie della meccatronica con circa 23mila lavoratori nel mese e 66mila nel trimestre, seguite dalle industrie metallurgiche (rispettivamente 18mila e poco più di 50mila) e da quelle alimentari (11mila e 33mila). Sono 49mila i contratti di assunzione programmati nelle costruzioni a marzo e 146mila fino a maggio. Nel terziario sono circa 313mila i contratti di lavoro che le imprese intendono attivare a marzo e oltre 992mila quelli previsti nel trimestre marzo-maggio. Il turismo sta offrendo le maggiori opportunità di impiego con circa 82mila lavoratori ricercati nel mese e 299mila nel trimestre, seguito da commercio (rispettivamente 65mila e 194mila entrate) e servizi alle persone[2] (49mila e 154mila).

Ancora elevata, sebbene in leggera flessione rispetto a febbraio, la quota di assunzioni di difficile reperimento, pari al 47,8% del totale, soprattutto a causa della mancanza di candidati per ricoprire le posizioni lavorative aperte. I profili più difficili da trovare nel mercato del lavoro riguardano gli operai specializzati (64,6%), gli operai conduttori di impianti (54,3%) e i tecnici (54,2%).

Le assunzioni che le imprese prevedono di ricoprire ricorrendo a immigrati riguardano 85mila unità (pari al 19,1% delle entrate complessive), con un incremento del 8,5% rispetto a quanto previsto a marzo 2023. Dichiarano di voler ricorrere maggiormente a manodopera straniera le imprese dei servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone (33,7%), dei trasporti - logistica (28,4%) e delle costruzioni (25,2%). 

Anche a marzo, il flusso delle assunzioni è caratterizzato da una prevalenza di contratti a tempo determinato (239unità; 53,4% del totale), seguono i contratti a tempo indeterminato (91mila; 20,4%) e quelli in somministrazione (41mila; 9,2%). 

Sotto il profilo territoriale è da sottolineare l’elevato mismatch riscontrato dalle imprese nel Nord est per cui sono difficili da reperire circa il 52,9% dei profili ricercati con punte del 57,1% per il Friuli-Venezia Giulia. Le imprese del Nord ovest segnalano difficoltà a reperire il 47,9% dei profili ricercati, seguite dalle imprese del Centro (45,9%) e da quelle del Mezzogiorno d’Italia (44,5%).

(...)
Ultima modifica: Lunedì 18 Marzo 2024
Lunedì 11 Marzo 2024

2024-2028: Lombardia, Lazio, Campania, Emilia-Romagna e Veneto le regioni che avranno bisogno di più lavoratori

A livello nazionale serviranno tra 3,1 e 3,6 milioni di occupati

Le difficoltà di reperimento del personale costano all’Italia quasi 44 miliardi 

Roma, 11 marzo 2024 – Tra il 2024 e il 2028 il mercato del lavoro italiano potrà esprimere un fabbisogno compreso tra 3,1 e 3,6 milioni di occupati, a seconda dello scenario macroeconomico considerato. Infatti, lo stock occupazionale 2023 potrebbe crescere nel quinquennio da un minimo di 238mila unità nello scenario negativo fino a un massimo di 722mila occupati in un contesto più favorevole. 

In Lombardia - con un fabbisogno atteso pari a 669mila occupati nello scenario positivo – si concentrerà oltre il 18% dell’intera domanda nazionale, seguita da Lazio (356mila unità pari al 9,8%), Campania (320mila unità, 8,8%), Emilia-Romagna (306mila unità, 8,4%) e Veneto (302mila unità, 8,3%).[1]

Sulle previsioni inciderà, evidentemente, l’effettivo impatto delle risorse stanziate con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Le necessità di sostituzione dei lavoratori in uscita dal mercato del lavoro determineranno la gran parte del fabbisogno, 2,9 milioni di unità nel quinquennio, pari ad una quota dell’80% nello scenario positivo e del 92% in quello negativo.

E’ quanto emerge dal report sulle “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine” aggiornato al quinquennio 2024-2028, elaborato nell’ambito del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con il Ministero del Lavoro

“La riduzione del mismatch tra domanda e offerta di lavoro rappresenta una delle priorità di politica economica da affrontare in questo momento”, sottolinea il presidente di UnioncamereAndrea Prete. “I costi derivanti dal minor valore aggiunto che sarà possibile produrre nei diversi settori economici a causa del ritardato o mancato inserimento nelle imprese dei profili professionali necessari stanno infatti aumentando proprio a causa del progressivo innalzamento della difficoltà di reperire personale. La stima per il 2023 del costo del mismatch è di 43,9 miliardi, cifra corrispondente a circa il 2,5% del Prodotto interno lordo italiano. Per invertire il trend, che ha tante ragioni d’essere, a cominciare dall’andamento demografico, si deve lavorare sempre di più sul fronte dell’orientamento e avvicinare i percorsi formativi alle grandi trasformazioni in atto”.

Nel 2024-2028, per l’insieme dei settori privati e pubblici, circa il 41% del fabbisogno complessivo interesserà dirigenti, specialisti e tecnici (tra 1,3 e 1,5 milioni di unità); mentre le professioni commerciali e dei servizi assorbiranno il 19% del fabbisogno totale, gli impiegati il 15%, gli operai specializzati l’11% e i conduttori di impianti il 6%. Rispetto all'attuale struttura professionale saranno perciò destinate a crescere le professioni specialistiche e tecniche, ma anche quelle impiegatizie (per effetto della domanda della PA), mentre continueranno a diminuire operai specializzati e conduttori di impianti.

Circa il 38% del fabbisogno occupazionale del quinquennio riguarderà professioni con una formazione terziaria (laurea, diploma ITS Academy o AFAM), il 4% profili con un diploma liceale e il 46% personale in possesso di una formazione secondaria di secondo grado tecnico-professionale (diplomi quinquennali e IeFP quadriennali o triennali). 

In particolare, nell’istruzione terziaria sarà elevato il fabbisogno di persone con un titolo in ambito STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), che determinerà un significativo mismatch rispetto alla presenza di giovani in possesso di questo tipo di formazione che faranno ingresso nel mercato del lavoro. Per l’insieme dei percorsi STEM potrebbero mancare, infatti, ogni anno tra 8mila e 17mila giovani. Per quanto riguarda gli altri indirizzi, è attesa una carenza di offerta per l’indirizzo insegnamento e formazione (mancheranno tra 9mila e 12mila giovani), economico-statistico (5-11mila) e medico-sanitario (circa 7mila). 

Anche per la formazione secondaria di tipo tecnico-professionale è prevista una carenza di offerta, che riguarderà sia i percorsi quinquennali (mancheranno tra 13mila e 42mila giovani all’anno) sia quelli di Istruzione e Formazione Professionale (con un’offerta in grado di coprire poco più della metà dei fabbisogni). 

I macro trend delle transizioni green e digitale incideranno sulla domanda di personale portando sia ad un innalzamento delle competenze verdi e digitali richieste sia alla nascita di nuove figure professionali. Si stima che tra il 2024 e il 2028 il possesso di competenze green verrà domandato con importanza almeno intermedia ad oltre 2,3 milioni di lavoratori (quasi i due terzi del fabbisogno del quinquennio) e le competenze digitali a 2,1 milioni di occupati (oltre il 58% del fabbisogno totale).

Ultima modifica: Lunedì 11 Marzo 2024
Giovedì 7 Marzo 2024

Imprese femminili: sono 1 milione e 325mila nel 2023, il 22,2% del totale

Sono 1 milione e 325mila le imprese femminili registrate in Italia, il 22,2% del totale del tessuto produttivo nazionale. Il 2023 segna una battuta d’arresto nella crescita delle imprese guidate da donne, ma non interrompe “l’invasione” dell’universo femminile in settori tradizionalmente “maschili”, soprattutto in quelli a maggior contenuto di conoscenza. E pur restando contraddistinto dalla piccola dimensione, dalla minor produttività e da una maggior fragilità che si riflette nella minore “speranza di vita”, il mondo dell’impresa al femminile fa passi avanti sul fronte del rafforzamento della struttura imprenditoriale. Resta inoltre un approdo importante per molte giovani e risulta particolarmente diffuso nel Mezzogiorno, offrendo così a tante donne un’opportunità concreta di impegno e di crescita professionale.

Questi alcuni degli elementi che emergono dalla lettura dei dati dell’Osservatorio per l’imprenditorialità femminile di Unioncamere, realizzato con il supporto di SiCamera e Centro studi Tagliacarne.

I dati saranno presentati domani a Lecce e Pisa, nelle tappe del Giro d’Italia delle donne che fanno impresa, il roadshow promosso da Unioncamere con il diretto coinvolgimento dei Comitati per l’imprenditoria femminile delle Camere di commercio. Il Giro d’Italia, che domani tocca due tappe del 2024 (dopo quelle di Padova e Terni), è ora inserito nel “Piano Nazionale dell’Imprenditoria femminile”, progetto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e finanziato dall’Unione europea con le risorse del Next Generation EU che Invitalia – soggetto gestore – realizza in collaborazione con Unioncamere.

“Le imprese femminili sono una realtà importante e consolidata del sistema produttivo italiano”, sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Prete. “Un universo che ha le carte in regola per continuare a crescere e rafforzarsi, anche grazie alle risorse messe in campo dal Mimit”. 

Ultima modifica: Giovedì 7 Marzo 2024
Venerdì 1 Marzo 2024

L’Ufficio di Presidenza ricevuto al Quirinale nel nuovo numero di Unioncamere Economia & Imprese

È disponibile il numero 2 del 2024 del magazine delle Camere di commercio italiane “Unioncamere Economia & Imprese”, il giornale digitale con articoli e contenuti sulle attività di Unioncamere e delle Camere di commercio. 

L'articolo di apertura è dedicato alla notizia dell’Ufficio di Presidenza di Unioncamere che il 22 febbraio è stato ricevuto al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. È stata l’occasione per presentare le iniziative e gli obiettivi del sistema camerale, facendo il punto sul lavoro svolto dalle Camere di commercio italiane, sul loro impegno nell’attuazione del PNRR, nel supporto alle imprese per la doppia transizione – energetica e digitale – l’internazionalizzazione, il mercato del lavoro.

Si parla poi delle attività avviate da Unioncamere a partire dal 2021 - con l’assistenza di Dintec – relative alle comunità energetiche rinnovabili (CER): attività di informazione e sostegno alle micro, piccole e medie imprese, ulteriormente implementate grazie alla progettualità di sistema del Fondo di Perequazione, a cui hanno aderito 20 Camere di commercio e otto Unioni regionali. Un’iniziativa che risponde all’urgente necessità di ridurre le emissioni di gas serra e mitigare i cambiamenti climatici. Il 26 febbraio è partito dalla CdC di Bologna il roadshow dedicato proprio alle comunità energetiche rinnovabili.

Sempre in tema di CER, si parla poi dell’iniziativa della Camera di commercio di Arezzo-Siena che, assieme alle altre Camere della Toscana e all’Unione regionale, ha avviato dal 2023 il progetto “Transizione energetica”. Per aiutare le imprese e gli stakeholder ad orientarsi nel complesso quadro della transizione ecologica e dell’efficientamento energetico, è nato il servizio informativo Sportello Energia.

Anche Unioncamere Emilia Romagna e le Camere di commercio della regione hanno attivato numerose iniziative per supportare imprese, cittadini, comuni e associazioni di categoria nel loro percorso verso la transizione energetica. Tra i vari progetti messi in campo, hanno avviato dei desk informativi, con incontri ristretti, per aiutare le imprese e gli altri attori del territorio a confrontarsi con esperti tecnici.

A seguire, l’articolo dedicato a “Identitalia. The Iconic Italian Brands”, la mostra inaugurata il 13 febbraio, promossa dal ministero delle Imprese e del Made in Italy in partenariato con Unioncamere per celebrare i 140 anni dell’Ufficio italiano brevetti attraverso alcune espressioni di maggior successo del Made in Italy., a cui partecipano 100 imprese e 113 marchi.
E molto altro ancora… Buona lettura!
 
Il magazine è disponibile in allegato e nella pagina dedicata del sito Unioncamere, dove é possibile sfogliare anche i numeri precedenti.
Unioncamere Economia & Imprese - n.02/2024 (versione sfogliabile) (versione scaricabile)

Ultima modifica: Venerdì 1 Marzo 2024
Giovedì 22 Febbraio 2024

Garanzia IN - Sostegno della Regione Campania per assunzioni lavoratori diversamente abili

Garanzia IN. - Nuove opportunità per le Imprese in Regione Campania

Spazio Lavoro-Salerno prosegue la propria azione quotidiana, a sostegno delle imprese del territorio, erogando gratuitamente servizi di recruiting, di consulenza su incentivi occupazionali e contratti di lavoro.

Nell’ambito dei servizi informativi garantiti dallo sportello Spazio Lavoro, è stata elaborata una scheda sintetica inerente Garanzia IN- II Fase, intervento della Regione Campania a sostegno dell’inserimento lavorativo dei disabili che prevede quattro differenti misure:

  • sostegno all’Autoimprenditorialità con € 25mila pro-capite a fondo perduto;
  • finanziamento di Tirocini, con € 800 mensili per max 12 mesi;
  • contributi per l’adattamento del posto di lavoro (max € 5000 pro-capite) per il rimborso forfetario parziale di spese per accomodamenti ragionevoli;
  • voucher formativo (max € 1000 di importo) per l’erogazione di un insieme di servizi di orientamento e accompagnamento al lavoro.

È possibile contattare Spazio Lavoro per chiedere maggiori informazioni su Garanzia IN, ma anche per avere una consulenza sui principali incentivi occupazionali vigenti (si veda in proposito la brochure incentivi a cura dello sportello Spazio Lavoro).

Inoltre, si può contattare Spazio Lavoro per attivare i servizi di recruiting o per fissare un appuntamento.

Ultima modifica: Giovedì 22 Febbraio 2024
Giovedì 22 Febbraio 2024

La trasformazione digitale delle imprese in provincia di Salerno - Anno 2023

Nel 2023 il 68,1% delle imprese della provincia di Salerno ha dichiarato di aver investito nella trasformazione digitale, a fronte del 66,5% rilevato nel periodo 2018-2022. Anche in ambito regionale sono in aumento le imprese che hanno investito nel digitale, mentre sostanzialmente stabile il dato nazionale (Campania 65,6% e Italia 66,2%) rispetto al 2018-2022 (Campania 63,7% e Italia 65,6%).

Analizzando i dati annuali, l’accelerazione degli investimenti digitali del sistema produttivo della provincia di Salerno risulta ancora più evidente e recupera il calo registrato nel 2022 (era nel 2022: 62,7% e nel 2021: 67,4%). Inoltre, la provincia conquista la prima posizione in ambito regionale per quota di investimenti digitali, atteso che le altre province campane, al contrario, risultano ridimensionarsi nel 2023, dopo la crescita registrata nell’anno precedente.

Per quanto riguarda gli investimenti in tecnologie, il 43% delle imprese che hanno investito dichiara di averlo fatto in maniera strategica in sicurezza informatica (quota al 35% nel periodo precedente) e il 42% in internet alta velocità, cloud, mobile, big data analytics (era il 32%). L'accelerazione della trasformazione in senso digitale dei modelli organizzativi aziendali, ha riguardato principalmente l’adozione di nuove regole per sicurezza sanitaria per i lavoratori, uso di nuovi presidi e risk management per cui, la quota di imprese provinciali che ha investito strategicamente in questa innovazione è passata dal 26% del periodo 2018-2022 al 37% del 2023.

Importante anche la quota di investimenti nel 2023 nel potenziamento dell’area amministrativa/gestionale a seguito della trasformazione digitale passata dal 21% al 34%, e nell’adozione di sistemi gestionali evoluti per favorire l’integrazione e la collaborazione tra le diverse funzioni aziendali 32%.

L’ impulso verso la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi comporta ovviamente significative conseguenze sulla domanda di lavoro, come emerge dai dati occupazionali. Nel 2023 il 59% delle imprese dell’industria e dei servizi della provincia di Salerno ha programmato assunzioni che superano il livello di 99mila contratti e il 26% delle assunzioni riguarda i giovani. In significativo aumento la difficoltà delle imprese provinciali nel reperire i profili professionali necessari che nel 2023 risulta pari al 36% rispetto al 25% del 2021.

La richiesta di competenze trasversali da parte delle imprese provinciali appare diffusa e sostanzialmente costante nel tempo. Risultano sempre più apprezzate dalle imprese di tutti i settori sia in provincia che in Campania, le cosiddette e-skills (la capacità di utilizzare linguaggi e metodi matematici e informatici, il possesso di competenze digitali, la capacità di saper applicare tecnologie "4.0" e di intelligenza artificiale per innovare processi) e le competenze green (l’attitudine al risparmio energetico e sostenibilità ambientale).

Questo in sintesi quanto risulta dall'approfondimento per la provincia di Salerno dei dati del Sistema Informativo Excelsior – indagine continua di Unioncamere in collaborazione con le Camere di Commercio sui fabbisogni occupazionali e formativi delle imprese italiane nell’industria e nei servizi – anno 2023. Nel report, elaborato dall’Uffici Studi e Statistica della Camera di Commercio di Salerno, disponibile in allegato, l’analisi viene suddivisa nelle seguenti tre macroaree:

 - Gli investimenti delle imprese nella trasformazione digitale

 - I programmi occupazionali delle imprese

 - Le competenze digitali richieste

 

Ultima modifica: Lunedì 18 Marzo 2024
Lunedì 19 Febbraio 2024

Previsioni occupazionali in provincia di Salerno nel mese di febbraio 2024

In provincia di Salerno nel mese di febbraio sono programmate 6.520 entrate e nel trimestre febbraio-aprile 2024 saranno 23.630, nella regione Campania 34.500 e in Italia, complessivamente, 408.000. 

La provincia salernitana risulta in crescita nelle entrate rispetto allo scorso anno, + 4,5% sul mese e presenta un +11,6% prendendo a riferimento l’intero trimestre. A febbraio l’industria ha in programma 1.860 assunzioni (-11% rispetto al 2023). Anche le costruzioni registrano un calo del -11,7% degli ingressi. I servizi determinano l’andamento positivo delle assunzioni con un +12,2% su base annua. A guidare la domanda sono i servizi alle persone con un +30,4% ed un +27,9% nel trimestre, mentre è negativa la tendenza prevista dalle imprese del turismo -5,26%, valore in controtendenza al +4,1% nazionale. 

Si riscontra un aumento nella difficoltà di reperimento, in 44 casi su 100 le imprese prevedono che sarà arduo trovare i profili desiderati, nel mese di febbraio del 2023 erano 39 su 100 (+5 punti percentuali in più). 

La domanda delle imprese rivolta ai giovani pari al 27% degli ingressi mostra una diminuzione rispetto al 32% del febbraio 2023. 

Nel complesso nel mese di febbraio:
- le entrate previste si concentreranno per il 72% nel settore dei servizi e per il 74% nelle imprese con meno di 50 dipendenti;
- nel 21% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 79% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita);
- il 20% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (21%);
- il 17% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato;
- per una quota del 18% le imprese prevedono di assumere personale immigrato;
- le tre figure professionali più richieste concentreranno il 27% delle entrate complessive previste. 

E’ la sintesi di quanto emerge dall’analisi del sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere e ANPAL, che offre un monitoraggio delle previsioni occupazionali delle imprese private dell’industria e dei servizi.
 

Ultima modifica: Lunedì 19 Febbraio 2024