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Mercoledì 4 Dicembre 2024
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È disponibile il quarto numero del 2023 del magazine delle Camere di commercio italiane “Unioncamere Economia & Imprese”, il giornale digitale con articoli e contenuti sulle attività di Unioncamere e delle Camere di commercio.
Il numero si apre con un articolo dedicato al contributo fornito dal sistema camerale all'attuazione del PNRR per l'attuazione dei vari progetti attraverso la propria rete territoriale. Sono diversi gli ambiti che coinvolgono Camere di commercio, Unioni regionali, organismi strumentali e Camere italiane all'estero, in base al decreto legge del novembre 2021, approvato dal Governo Draghi: si spazia dalla certificazione della paritá di genere agli interventi per le aree del terremoto del 2009 e del 2016, alla digitalizzazione delle procedure dello Sportello unico per le attivitá produttive e dello Sportello unico per l'edilizia.
Segue l'intervista a Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di commercio di Firenze, che traccia un bilancio della Conferenza nazionale delle Camere di commercio, svoltasi appunto a Firenze il 24 e 25 marzo scorsi, che ha visto la partecipazione di oltre 400 tra delegati camerali di tutta Italia e rappresentanti delle istituzioni e del Governo, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Si parla poi di identitá digitale con la notizia del nuovo SPID delle Camere di commercio: InfoCamere é stato infatti autorizzato in tal senso da Agid, entrando nell'elenco dei gestori autorizzati al rilascio della SPID, con particolare attenzione alle esigenze di chi gestisce un'impresa, che si tratti del legale rappresentante o del titolare come anche delle figure che rivestono ruoli decisionali in azienda. A seguire, l'articolo dedicato all'apertura delle call per l'edizione 2023 di Maker Faire Rome, la manifestazione ideata e realizzata dalla Camera di commercio di Roma. Anche quest'anno verranno affrontate tutte le componenti chiave dell’innovazione: dalla manifattura digitale all’Internet of Things, dalla robotica all’intelligenza artificiale, dall’economia circolare all’agritech, passando per i big data e l’aerospazio, fino alle ultime scoperte del metaverso e della realtà aumentata.
Altro argomento trattato nel nuovo numero del giornale: i 30 anni del Mercato unico europeo, anniversario al quale verranno dedicate diverse iniziative. Dal canto suo Eurochambres, l’associazione delle Camere di commercio europee, collocherà il Single Market tra i temi centrali dell’iniziativa “Parlamento europeo delle imprese”, prevista per il prossimo 14 novembre, che riunirà presso l’emiciclo del Parlamento europeo di Bruxelles oltre 700 imprenditori europei per confrontarsi e prendere posizione su tematiche sensibili per le Pmi.
In tema di internazionalizzazione, si parla della visita in Unioncamere di una delegazione governativa tailandese, svoltasi il 17 aprile scorso: si é parlato di come avviare un partenariato tra i due paesi, per valorizzare anche in tale contesto le eccellenze Made in Italy. In particolare sono state illustrate le opportunitá offerte dal progetto del governo di Bangkok di dare vita ad una zona di economia speciale ad est della capitale, con l'obiettivo di raggiungere un potenziale di oltre 500 milioni di consumatori.
Buona lettura!
Il magazine è disponibile in allegato e nella pagina dedicata del sito Unioncamere, dove é possibile sfogliare anche i numeri precedenti.
Aperture stabili, chiusure in aumento e saldo lievemente negativo per le imprese italiane tra gennaio e marzo. Il primo trimestre dell’anno ha evidenziato una sostanziale stabilità delle iscrizioni al Registro delle Imprese delle Camere di commercio (101.788 unità, in linea rispetto allo stesso periodo del 2022) e un sensibile incremento delle chiusure rispetto allo stesso periodo del biennio precedente (109.231 unità) che, tuttavia, restano tar i valori più contenuti degli ultimi dieci anni.
Questo in sintesi lo scenario che emerge dai dati Movimprese elaborati da Unioncamere – InfoCamere sulla base del Registro delle Imprese delle Camere di commercio relative all’andamento del I trimestre del 2023, a conclusione del quale il tessuto imprenditoriale si è ridotto di -7.443 unità (pari a una variazione del -0,12% dello stock di imprese). Una flessione che resta tra le più contenute del recente passato e che (con l’unica eccezione del 2021, in piena pandemia) caratterizza tradizionalmente i trimestri di inizio d’anno a causa del concentrarsi delle cancellazioni sul finire dell’anno precedente e l’inizio del nuovo.
Pur in un contesto di sostanziale stabilità, alcuni settori vedono aumentare in modo apprezzabile la propria base imprenditoriale. Tra questi si segnalano le attività professionali, scientifiche e tecniche (+2.992 imprese), le attività immobiliari (+1.571) e le costruzioni (+1.070), ancora sotto l’onda “lunga” degli incentivi all’edilizia. Sul fronte opposto ad arretrare maggiormente sono i settori del commercio (-8.806 imprese, -0,61%) e dell’agricoltura (-6.167 unità, -0,85%).
Tra le forme giuridiche, il segmento più dinamico del nostro tessuto imprenditoriale continua a essere quello delle società di capitali, che aumenta nel trimestre di 13mila unità (pari a un tasso di crescita dello 0,69%). Una vitalità che solo in parte riesce a controbilanciare, però, il saldo negativo delle ditte individuali, che nel periodo diminuiscono di 14.389 unità (pari allo 0,47% in meno), delle società di persone (-5.068 pari a un tasso di crescita di -0,56%) e delle “Altre forme”, che fanno segnare 733 unità in meno (pari allo 0,35% in meno).
L’analisi a livello territoriale mostra saldi negativi in tutte e quattro le grandi ripartizioni, ciascuna in arretramento rispetto a un anno fa. Tra le regioni, Lazio, Sardegna e Trentino-Alto Adige sono quelle che fanno registrare un saldo positivo - per quanto contenuto - rispettivamente con 1.157, 253 e 85 imprese in più. Delle altre, Piemonte e Sicilia sono quelle che hanno chiuso il primo trimestre 2023 con il risultato peggiore in termini assoluti, rispettivamente con 1.638 e 907 imprese in meno.
È disponibile il terzo numero del 2023 del magazine delle Camere di commercio italiane “Unioncamere Economia & Imprese”, il giornale digitale con articoli e contenuti sulle attività di Unioncamere e delle Camere di commercio.
Si tratta di un’edizione speciale, nella quale viene dato ampio spazio alla Conferenza nazionale delle Camere di commercio italiane: otto pagine nelle quali viene raccontato il momento di confronto del mondo economico e di quello del lavoro che si è svolto nei giorni scorsi a Firenze, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
A seguire, viene affrontato il tema dell’innovazione digitale con i due progetti europei I-NEST e IMPULSE di cui Unioncamere é partner, e con la campagna informativa sui servizi dei Punto Impresa Digitale in relazione alla cybersecurity.
Altro argomento trattato nel nuovo numero del giornale è il rinnovo della certificazione di qualità per i dati del Registro delle Imprese per il triennio 2022-2025: in questa conferma l’anagrafe ufficiale delle imprese italiane migliora il proprio rating sotto il profilo della coerenza. Si parla anche dell’ottima performance dei contratti di rete, aumentati del 10% rispetto al 2021 secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale sulle Reti d’Impresa 2022, e si affronta il tema dell’educazione finanziaria, con il lancio della nuova edizione del progetto Io Penso Positivo e con il resoconto dell’evento di apertura della Global Money Week, tenutosi a marzo a Unioncamere.
Altro tema di punta trattato nel magazine è il progetto Isnart-Unioncamere Ospitalità Italiana nel Mondo nato in collaborazione con cinque Ministeri (dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste; delle Imprese e Made in Italy; del Turismo; della Cultura; degli Affari esteri e Cooperazione internazionale), volto a promuovere il brand Italia e combattere il fenomeno dell’italian sounding.
Nelle pagine successive gli argomenti affrontati riguardano la premiazione dei vincitori della XXXI edizione del Concorso nazionale dedicato alle eccellenze olearie italiane Ercole Olivario, il progetto di promozione dell’agroalimentare emiliano-romagnolo Deliziando, i marchi collettivi Tradizioni e sapori di Modena e Tuscia Viterbese Socialgreen, e molto altro ancora...
Unioncamere Economia & Imprese - n. 3/2023 - versione scaricabile
Unioncamere Economia & Imprese - n.3/2023 - versione sfogliabile
Unioncamere, in accordo con l’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro (ANPAL) sta realizzando, insieme alle Camere di commercio dei diversi territori, il Progetto Excelsior, già sviluppato con successo a partire dal 1997.
Il progetto ha l’obiettivo di monitorare le prospettive dell’occupazione nelle imprese e la relativa richiesta di profili professionali.
Da lunedì 17 aprile ha preso il via la 5^ indagine mensile Excelsior del 2023, finalizzata a rilevare i fabbisogni professionali delle imprese previsti nel periodo giugno/agosto 2023.
La data di scadenza per la compilazione dei questionari è fissata al prossimo 27 aprile.
In provincia di Salerno nel mese di aprile sono programmate circa 9.260 entrate e nel trimestre aprile-giugno 2023 saranno 33.690, nella regione Campania 40.800, e in Italia complessivamente 443.000.
Nella provincia salernitana ci saranno 2.130 assunzioni in più rispetto ad aprile 2022 (+29,8%) e +8.270 assunzioni (+32,5%) prendendo a riferimento l’intero trimestre.
I servizi programmano circa 8mila ingressi e la filiera del turismo si conferma quale traino della domanda di lavoro (3.160 ingressi), in linea con la richiesta nazionale e il periodo delle festività pasquali.
Molteplici opportunità sono offerte anche dai servizi alle persone con circa 1.960 ingressi programmati.
Si riconferma la domanda delle imprese rivolta ai giovani pari al 28% degli ingressi, in aumento rispetto al 26% di aprile 2022.
Ancora in crescita la difficoltà di reperimento, in 37 casi su 100 le imprese prevedono che sarà arduo trovare i profili desiderati rispetto al 2022, che era pari al 34%, anche se il mismatch riscontrato resta inferiore al 45,2% a livello Nazionale.
Nel complesso nel mese di aprile:
E’ la sintesi di quanto emerge dall’analisi del sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere e ANPAL, che offre un monitoraggio delle previsioni occupazionali delle imprese private dell’industria e dei servizi.
Turismo e servizi alle persone trainano la domanda di lavoro
Roma, 6 aprile 2023 – Sono 443mila le entrate programmate dalle imprese ad aprile ed oltre 1,5 milioni per il trimestre aprile-giugno, con un incremento della domanda di lavoro di circa 76mila unità rispetto ad aprile 2022 (+20,6%) e di 186mila unità sul corrispondente trimestre (+13,5%). Le maggiori opportunità di lavoro sono offerte dal comparto dei servizi turistici con 108mila lavoratori ricercati in concomitanza con le festività pasquali. A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal [1].
L’industria nel suo complesso programma 105mila entrate nel mese e circa 400mila nel trimestre, con una crescita rispettivamente del 2,6% e del 13,1% rispetto a un anno fa. Ad aprile, Il manifatturiero è alla ricerca di 70mila lavoratori che salgono a 280mila nel trimestre. Ad offrire le maggiori opportunità lavorative sono le industrie della meccatronica (15mila contratti da attivare nel mese e circa 51mila nel trimestre), seguite da quelle della metallurgia (13mila nel mese e 46mila nel trimestre), della moda (10mila nel mese e 27mila nel trimestre) e della chimica-farmaceutica (9mila nel mese e 31mila nel trimestre). Il comparto delle costruzioni, infine, programma per il mese 35mila entrate che salgono a 120mila nel trimestre.
I servizi sono alla ricerca di 338mila lavoratori nel mese e di circa 1,2milioni entro giugno, che corrispondono rispettivamente ad aumenti del 27,5% e del 13,6%. Di rilievo la domanda di lavoro della filiera del turismo con 108mila opportunità di lavoro offerte nel mese e oltre 393mila nel trimestre aprile-giugno. Molteplici anche le opportunità di lavoro offerte dai servizi alle persone[2] con 75mila entrate programmate nel mese e 254mila nel trimestre. Seguono i servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio (circa 40mila contratti nel mese e 115mila nel trimestre) e il commercio (45mila nel mese e 175mila nel trimestre).
In crescita la domanda di lavoratori immigrati che sfiora ad aprile le 93mila unità (+ 44,5% rispetto allo stesso periodo del 2022), pari a circa il 21% del totale delle assunzioni programmate. Sempre molto elevata la difficoltà di reperimento del personale (45,2%, +4,8 p.p. rispetto a un anno fa). Aumenta sia la previsione per i contratti stabili a tempo indeterminato (+22,5%) sia quella per i contratti a termine e stagionali (+22,7%). Tra le figure di più difficile reperimento il Borsino delle professioni del Sistema Informativo Excelsior mette in evidenza, per le professioni tecniche e ad elevata specializzazione, i tecnici della salute (61,3%), i tecnici della gestione dei processi produttivi (60,7%), i tecnici in campo ingegneristico (59,9%), gli analisti e specialisti nella progettazione di applicazioni (59,6%); mentre tra le figure degli operai specializzati vanno segnalati i fabbri ferrai costruttori di utensili (76,8%), gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (72,4%) e i fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (71,5%). A livello territoriale, infine, si osserva una più elevata crescita delle assunzioni per il Sud e Isole (+36mila nel mese di aprile) e per il Centro (+27mila nel mese di aprile), grazie alle previsioni molto favorevoli del turismo, dei servizi alle persone e di trasporti e logistica in Toscana, Lazio, Campania e Sicilia.
[1] Le previsioni del mese di aprile si basano sulle interviste realizzate su un campione di oltre 115mila imprese. Le interviste sono state raccolte nel periodo 20 febbraio 2023 – 07 marzo 2023.
[2] Comprende Istruzione e servizi formativi privati, Sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati, Servizi ricreativi, culturali e altri servizi alle persone.
Roma, 28 marzo 2023 – La difficoltà di reperimento del personale nel 2022 ha riguardato il 40% delle assunzioni e tenderà ad aumentare ulteriormente anche per l’accelerazione della domanda attesa come effetto degli investimenti PNRR. Grazie ai dati del Sistema informativo Excelsior, Unioncamere ha stimato i costi per i diversi settori dell’economia derivanti dal minor valore aggiunto prodotto a causa dell’inserimento ritardato delle professioni difficili da reperire. Considerando una tempistica di difficoltà di reperimento compresa tra 2 e 12 mesi, si è stimata per il 2022 una perdita di valore aggiunto di 37,7 miliardi di euro, pari al 3,1% di quanto generato complessivamente dalle filiere dell’industria e dei servizi inserite nel campo d’osservazione dell’indagine Excelsior.[1]
La stima è contenuta nel report sulle “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine” aggiornato al quinquennio 2023-2027, elaborato nell’ambito del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con ANPAL. Le filiere produttive per cui si è stimato un costo maggiore a causa dell’inserimento ritardato dei lavoratori ricercati sono state quelle dei servizi operativi, commercio e turismo, costruzioni e infrastrutture, settori con un elevato turnover occupazionale legato anche ai fattori stagionali.
In provincia di Salerno, nel 2022 il valore delle esportazioni di merci, pari a oltre 3,5miliardi di euro, è aumentato del 20,1% rispetto al 2021, mentre nello stesso periodo, il valore delle importazioni di merci si è attestato su 3,1miliardi di euro, in significativo aumento rispetto all’anno precedente (+23,5%).
Da sottolineare che, nel 2022, l’unica provincia della regione Campania che continua a presentare saldo positivo nella bilancia commerciale, del valore di oltre 420milioni di euro, è proprio quella salernitana.
Negli ultimi cinque anni, l’andamento delle esportazioni provinciali mostra segnali interessanti, con miglioramenti anche nel periodo dell’emergenza sanitaria - in controtendenza rispetto al contesto regionale e nazionale - e mantenendo successivamente un significativo ritmo di espansione, sebbene più moderato nel confronto territoriale.
Complessivamente si rileva una crescita di oltre 1miliardo di euro nel valore dei beni esportati dalla provincia, che rappresenta un incremento di quasi la metà del valore 2017 (var.% 2022/2017: 49%). Anche tale dinamica deve chiaramente essere considerata sulla base delle osservazioni sull’andamento dei prezzi sopra esposte.
L’analisi settoriale delle esportazioni consente di individuare andamenti differenti tra i diversi comparti.
Il settore primario realizza un incremento nel valore esportato pari all’11,7%, mentre, in linea con l’andamento medio provinciale è il risultato raggiunto nelle vendite all’estero dall’attività manifatturiera (che rappresenta l’88% dell’export provinciale), in aumento del 20,2%.
Il più rilevante dei settori manifatturieri, il comparto agroalimentare che da solo genera oltre 1,9 milioni di euro, ovvero oltre la metà dell’export provinciale, risulta in aumento del 27,6% rispetto all’anno precedente.
Nell’ambito degli altri settori che principalmente contribuiscono all’export manifatturiero, va rilevato che sia quello della gomma-plastica, con un export di 167milioni di euro, che quello dei metalli e prodotti in metallo, con un export di 235milioni di euro, conseguono un risultato positivo (rispettivamente 15,2% e 29,7% di export in più).
Sul fronte delle importazioni le voci da sottolineare riguardano i metalli e prodotti in metallo (in particolare i prodotti della siderurgia) che superano il miliardo di valore importato (in crescita rispetto al 2021 del 34,9%), i prodotti chimici (oltre 263milioni di import, in aumento del 21,5%) e i prodotti alimentari (quasi 386milioni di import, in aumento del 25,8%).
Per quanto riguarda la destinazione geografica dei flussi commerciali verso l’estero, nel complesso l’Europa assorbe quasi il 71% delle esportazioni delle imprese di Salerno e registra una crescita del 19,7%.
Il principale mercato di sbocco delle esportazioni della provincia di Salerno continua ad essere la Germania, con un importo di quasi 552 milioni di euro, in crescita nel 2022 del 25,9%.
Nell’ambito del contesto europeo, segue il Regno Unito, con circa 364 milioni di euro (+18,2% la variazione % registrata nel 2022) e la Francia che, con quasi 254 milioni di euro, registra una crescita del 14,9%.
Di particolare interesse la seconda posizione nell’export provinciale mantenuta dagli Stati Uniti, mercato di sbocco per il 12% dei valori esportati, in crescita nel 2022 nella misura del 26,6%.
Positivo l’andamento verso l’intero continente Americano, che assorbe il 14,5% dell’export salernitano (+23,1% la variazione % rispetto al 2021) e quello asiatico (+25%) seppure con differenze tra le diverse aree interne.
L’export verso l’Africa rappresenta il 5,3% dell’export provinciale ed è in crescita del 9,9%. Mantiene la quota del 2,2% l’export diretto verso l’Oceania e altri territori (+23,8% la variazione % registrata nel 2022).
Sul fronte dell’import, dall’Europa proviene oltre il 70% delle merci importate in provincia; in crescita l’import dai paesi europei del 19,7%.
Fra i paesi fornitori spicca la Spagna, sebbene nel 2022 il valore dei beni importati è in riduzione rispetto all’anno precedente (-7,1%), seguita dalla Germania che, al contrario, aumenta in misura considerevole il valore di beni destinati al nostro paese (+56,3% la variazione percentuale nel 2022).
Segue la Cina, con oltre 377milioni di import (in aumento del 67,2%). I beni importati dalla Cina rappresentano quasi il 60% del valore totale dei beni provenienti dal continente asiatico che, complessivamente, risultano aumentare nel 2022 del 72%.
Nel 2022 entra nella classifica dei primi 10 paesi per valore di import, la Bulgaria da cui provengono merci, consistenti in metalli di base e prodotti in metallo, per oltre 143milioni di euro (+140,5% var. 2022/2021).
La diminuzione dell’import proveniente dall’America del -12,7% non riguarda gli Stati Uniti che registrano una variazione positiva del 3,2%.
Approfondimenti con grafici e tabelle nello studio allegato
Unioncamere, in accordo con l’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro (ANPAL) sta realizzando, insieme alle Camere di commercio dei diversi territori, il Progetto Excelsior, già sviluppato con successo a partire dal 1997.
Il progetto ha l’obiettivo di monitorare le prospettive dell’occupazione nelle imprese e la relativa richiesta di profili professionali.
Da oggi, lunedì 20 marzo, prende il via la 4^ indagine mensile Excelsior del 2023, finalizzata a rilevare i fabbisogni professionali delle imprese previsti nel periodo maggio-luglio 2023.
La data di scadenza per la compilazione dei questionari è fissata al prossimo 30 marzo.
In provincia di Salerno nel mese di marzo sono programmate circa 7.950 entrate e nel trimestre marzo-maggio 2023 saranno 22.640; nella regione Campania 35.300, e in Italia complessivamente 418.000.
Nella nostra provincia salernitana avremo 1.210 assunzioni in più rispetto a marzo 2022 (+18%) e +2.290 assunzioni (+11,25%) prendendo a riferimento l’intero trimestre.
I servizi programmano più di 6mila ingressi e la filiera del turismo si conferma quale traino della domanda di lavoro (2.020 ingressi), in linea con la tendenza nazionale.
Consistente anche l’apporto del comparto del commercio con 1.260 ingressi previsti. Si riconferma la domanda delle imprese rivolta ai giovani pari al 31% degli ingressi, in aumento rispetto al 29% di marzo 2022.
Ancora in crescita la difficoltà di reperimento, in 42 casi su 100 le imprese prevedono che sarà arduo trovare i profili desiderati rispetto al mese precedente, che era pari al 39%, anche se il mismatch riscontrato resta inferiore al 47,4% a livello nazionale o al 54% dei profili ricercati dalle imprese del Nord est.
Nel complesso nel mese di marzo:
- le entrate previste si concentreranno per il 76% nel settore dei servizi e per il 75% nelle imprese con meno di 50 dipendenti;
- nel 24% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 76% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita);
- il 15% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (20%);
- il 13% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato;
- le tre figure professionali più richieste concentreranno il 36% delle entrate complessive previste.
E’ la sintesi di quanto emerge dall’analisi del sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere e ANPAL, che offre un monitoraggio delle previsioni occupazionali delle imprese private dell’industria e dei servizi.