Informazione economica

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Lunedì 16 Gennaio 2023

Previsioni occupazionali in provincia di Salerno nell'anno 2022

In provincia di Salerno nel 2022 le entrate previste sono state 93.390, e circa 6 imprese su 10 (il 57% delle imprese con dipendenti dell’industria e dei servizi) hanno programmato di assumere, percentuale che ritorna ai valori pre-pandemia (il 57% delle imprese nel 2019). 

Cresce la domanda delle imprese di figure nella fascia giovanile ed è aumentata anche la difficoltà di reperimento per quasi tutti i profili professionali. In particolar modo fra le opportunità di lavoro delle professioni tecniche (9.940 entrate previste in v.a.) la percentuale di difficoltà di reperimento è pari al 38,9%. 

I driver della ripresa si confermano sia le competenze digitali (il 62,7% delle imprese ha investito in almeno uno dei vari ambiti della trasformazione digitale) sia la transizione verso prodotti e tecnologie a maggior risparmio energetico/minor impatto ambientale (il 24,3% delle imprese vi ha investito nel 2022).

Nel complesso nella provincia di Salerno:
- le entrate previste nel 2022 sono state 93.390 e si sono concentrate nella classe dimensionale “1-49 dipendenti” (89,3%);
- per una quota pari al 25% hanno interessato il segmento giovanile, ovvero giovani con meno di 30 anni;
- il 66,1% delle entrate è un contratto a tempo determinato;
- le tre principali aree funzionali di inserimento sono state “la produzione beni, erogazione servizio” con il 51,4%, l’area “commerciali e vendite” con il 16,3% e “la logistica” con il 15,6%.

I dati presentati derivano dall’indagine Excelsior realizzata da Unioncamere in accordo con l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro. Le informazioni contenute nel presente bollettino sono state acquisite trattando tutte le informazioni ottenute attraverso le indagini mensili svolte fino al mese di agosto 2022, realizzando circa 285.000 interviste presso le imprese, campione rappresentativo delle imprese dei diversi settori industriali e dei servizi. Nel presente bollettino si focalizza l’analisi principalmente sulle caratteristiche delle entrate programmate nell'anno 2022 secondo i profili professionali e i livelli di istruzione richiesti.

Ultima modifica: Lunedì 16 Gennaio 2023
Lunedì 9 Gennaio 2023

Previsioni occupazionali in provincia di Salerno nel mese di gennaio 2023

In provincia di Salerno nel mese di gennaio sono programmate circa 6.800 entrate e nel trimestre gennaio-marzo23 saranno 20.990; nella regione Campania 32.400, e in Italia complessivamente 504.000.  

La graduatoria regionale delle assunzioni vede la Campania al sesto posto mentre Salerno è la seconda provincia della regione per previsione di assunzione più elevata. 

Nella provincia salernitana abbiamo mille assunzioni in più rispetto a gennaio 2022 (+17,6%) e +3.610 assunzioni (+20,8%) prendendo a riferimento l’intero trimestre. I trend sono più alti di quelli nazionali (+10,1% nel mese e +12,9% trimestre percentuali Italia) e, nonostante le conseguenze del rallentamento dell’economia, i livelli della domanda di lavoro delle imprese si mantengono superiori a quelli registrati nell’analogo periodo pre-Covid (+33,6% sul mese di gennaio 2019, e +38,6% sul trimestre).

Si riconferma la domanda delle imprese rivolta ai giovani pari al 27% degli ingressi. Ancora in crescita la difficoltà di reperimento: in 37 casi su 100 le imprese prevedono che sarà arduo trovare i profili desiderati mentre a gennaio 2019 era il 27%.

Nel complesso nel mese di gennaio:
- le entrate previste si concentreranno per il 69% nel settore dei servizi e per il 70% nelle imprese con meno di 50 dipendenti;
- nel 24% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 76% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita);
- il 21% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (25%);
- il 16% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato;
- le tre figure professionali più richieste concentreranno il 30% delle entrate complessive previste. 

E’ la sintesi di quanto emerge dall’analisi del sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere e ANPAL, che offre un monitoraggio delle previsioni occupazionali delle imprese private dell’industria e dei servizi.

Ultima modifica: Lunedì 9 Gennaio 2023
Martedì 27 Dicembre 2022

Previsioni occupazionali in provincia di Salerno nel mese di dicembre 2022

In provincia di Salerno, nel mese di dicembre, sono programmate circa 4.380 entrate e nel trimestre dicembre 2022-febbraio 2023 saranno 17.490; nella regione Campania 23.700, e in Italia complessivamente 329.000. 

La provincia salernitana riscontra una flessione della variazione delle entrate complessive nel mese di novembre rispetto ad un anno fa, -680 assunzioni programmate rispetto a dicembre 2021 (-13,4%), più alta del trend nazionale (-7%). 

Circa le entrate previste nel trimestre dicembre 2022-febbraio 202, le assunzioni riportano una flessione del -13,7% (-2.790 in valore assoluto)  rispetto all’analogo trimestre dello scorso anno. Nonostante le conseguenze del rallentamento dell’economia, i livelli della domanda di lavoro delle imprese si mantengono superiori a quelli registrati nell’analogo periodo pre-Covid (+3% sul mese di dicembre 2019. +13,7% sul trimestre).

Trova conferma la domanda delle imprese rivolta ai giovani, pari al 34% degli ingressi, mentre a dicembre 2021 era il 30% delle richieste. Ancora in crescita la difficoltà di reperimento, in 39 casi su 100 le imprese prevedono che sarà arduo trovare i profili desiderati. 

Nel complesso nel mese di dicembre:
- le entrate previste si concentreranno per il 75% nel settore dei servizi e per il 74% nelle imprese con meno di 50 dipendenti;
- nel 30% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 70% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita);
- il 19% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (20%);
- il 14% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato;
- le tre figure professionali più richieste concentreranno il 33% delle entrate complessive previste.
 
E’ la sintesi di quanto emerge dall’analisi del sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere e ANPAL, che offre un monitoraggio delle previsioni occupazionali delle imprese private dell’industria e dei servizi.

Ultima modifica: Martedì 27 Dicembre 2022
Lunedì 19 Dicembre 2022

BIT 2023 - Manifestazione d'interesse a partecipare

Avviso manifestazione d’interesse a partecipare alla fiera BIT che si terrà a Milano dal 12 al 14 febbraio 2023.

Le aziende e le associazioni/consorzi del comparto turistico nonché i soggetti istituzionali interessati ad essere accreditati presso lo stand della Regione Campania alla suddetta manifestazione, dovranno far pervenire alla Giunta Regionale della Campania – Direzione Generale per le Politiche Culturali e il Turismo la propria richiesta unicamente via posta elettronica all’indirizzo pec fiereturismo@pec.regione.campania.it entro il giorno 30 dicembre 2022.

Qui trovi maggiori informazioni https://bit.ly/3V8e8qs

 

Ultima modifica: Lunedì 19 Dicembre 2022
Venerdì 16 Dicembre 2022

Medie imprese industriali del Mezzogiorno: + 8,1% il giro d’affari nel 2022, meglio che al Centro e al Nord

Quasi la metà supererà i livelli produttivi pre-pandemia Il 71% si è già attivato – o lo farà a breve – sul PNRR Accelera la crescita delle medie imprese del Mezzogiorno che negli ultimi dieci anni hanno superato le imprese analoghe del Centro e del Nord. Anche l’impennata dei costi energetici e la crisi pandemica non hanno frenato la corsa di queste “ambasciatrici” del cambiamento del Sud che quest’anno prevedono un incremento del loro giro d’affari dell’8,1% (contro il 7,2% delle altre aree d’Italia), dopo l’aumento del 10% conseguito nel 2021. Così quasi la metà conta di superare entro il 2022 i livelli pre-Covid. A conferma di una dinamicità che in dieci anni, tra il 2011 e il 2020, ha visto crescere il loro fatturato del 35,2% (contro il 16,7% delle altre aree d’Italia), la produttività del +28,3% (contro il +20%) e la forza lavoro del +25,6% (contro il +19,8%). È quanto emerge dall’ultimo rapporto “Leader del cambiamento: le medie imprese del Mezzogiorno” realizzato dall’Area Studi di Mediobanca, dal Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere e che viene presentato oggi a Salerno presso la Camera di commercio. Si tratta di una realtà che rappresenta quasi il 10% del totale delle medie imprese italiane, ma cresciuta fino a contare 316 aziende, di cui circa il 40% opera in Campania. “Le medie imprese meridionali rappresentano la locomotiva industriale del territorio, figlie di un capitalismo familiare di lunga data che si tramanda da generazioni. Sono imprese che hanno anche messo in evidenza una capacità di resilienza non inferiore rispetto alle altre presenti nel resto del Paese”. È quanto ha sottolineato il presidente di Unioncamere Andrea Prete che ha aggiunto “sono pronte a cogliere le sfide del cambiamento puntando sempre più sulla frontiera 4.0, facendo leva anche sul PNRR. Ma per questo servirà, soprattutto al Mezzogiorno, sviluppare un modello di innovazione improntato su una forte collaborazione tra imprese, Università, centri di ricerca locali”. “Il modello imprenditoriale delle aziende di medie dimensioni rappresenta un esempio di iniziativa capitalistica di successo nel Mezzogiorno. Esso indica una possibile via di sviluppo di quei territori, se non alternativa almeno complementare ai grandi progetti di industrializzazione eterodiretti. È auspicabile uno studio sistematico di quelle esperienze e dei fattori di successo perché possano essere condivisi e messi a fattore comune” ha dichiarato Gabriele Barbaresco, Direttore dell’Area Studi Mediobanca.

 

Ultima modifica: Lunedì 19 Dicembre 2022
Giovedì 15 Dicembre 2022

Prima riunione del Comitato Imprenditoria Femminile

Si è tenuta questa mattina, presso la sede della Camera di Commercio di Salerno, la prima riunione del neonato Comitato per l'Imprenditoria Femminile (CIF) dell'Ente camerale con all'ordine del giorno la programmazione delle attività dell'organismo.

La presidente - Agnese Ambrosio - nel suo intervento, ha elencato i compiti istituzionali del CIF e le attivitá svolte in precedenza, specificando che il ruolo primario dell'organismo consiste nell'assistenza e sostegno alle imprese femminili in questo difficile momento, con ogni adeguata iniziativa, avvalendosi della struttura e delle professionalitá dell'Ente camerale. Dal confronto è emerso che, oltre alla prosecuzione di eventi consolidati, come il Premio Venere d'oro, si possano svolgere eventi di formazione, informazione e creare occasioni di confronto per fare rete tra le imprese femminili.

Qui trovi maggiori informazioni sul CIF https://www.sa.camcom.it/promozione/imprenditoria-femminile

 

Ultima modifica: Giovedì 15 Dicembre 2022
Venerdì 2 Dicembre 2022

Previsioni occupazionali in provincia di Salerno nel mese di novembre 2022

In provincia di Salerno nel mese di novembre sono programmate circa 5.480 entrate e nel trimestre novembre 2022-gennaio 2023 saranno 17.130; nella regione Campania 28.600, e in Italia complessivamente 382.000. 

La provincia salernitana riscontra una flessione della variazione delle entrate complessive nel mese di novembre rispetto ad un anno fa, -1.710 assunzioni programmate rispetto a novembre 2021 (-24%), in linea con il trend nazionale (-19,9%). 

Per quanto riguarda le entrate previste nel trimestre novembre 2022-gennaio 2023 le assunzioni riportano una flessione del -18,9% (-4.000 in v.a.)  rispetto all’analogo trimestre dello scorso anno. 

Il settore dei servizi, che ha programmato circa 3.920 assunzioni nel mese di novembre, regge meglio la flessione e prevede, per il periodo novembre 2022-gennaio 2023 un -15,5% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso. 

Per il settore Industria (1.560 le assunzioni programmate a novembre) invece la flessione di ingressi del trimestre novembre 2022-gennaio 2023 è del -26,3% rispetto allo scorso anno. 

Si riconferma la domanda delle imprese rivolta ai giovani pari al 33% degli ingressi, mentre a novembre 2021 era il 25% delle richieste. 

Ancora in crescita la difficoltà di reperimento, in 40 casi su 100 le imprese prevedono che sarà arduo trovare i profili desiderati. 

Nel complesso nel mese di novembre:
- le entrate previste si concentreranno per il 72% nel settore dei servizi e per il 74% nelle imprese con meno di 50 dipendenti;
- nel 26% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 74% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita);
- il 16% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (20%);
- il 13% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato;
- le tre figure professionali più richieste concentreranno il 30% delle entrate complessive previste. 

E’ la sintesi di quanto emerge dall’analisi del sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere e ANPAL, che offre un monitoraggio delle previsioni occupazionali delle imprese private dell’industria e dei servizi. 

Ultima modifica: Venerdì 9 Dicembre 2022
Venerdì 2 Dicembre 2022

Imprese: digitale e green spingono la produttività (+14%)

Una su tre investirà nella duplice transizione entro il 2024

Roma, 28 novembre 2022- Gli investimenti delle imprese nella duplice transizione digitale e green generano una crescita di produttività che può arrivare fino al 14%. Entro il 2024, quasi un’impresa manifatturiera su tre prevede di investire nella digitalizzazione e nella sostenibilità ambientale. Ma le realtà più piccole stentano a tenere il passo, solo una su cinque lo farà in tre anni. Mentre il Mezzogiorno lancia segnali di reattività: il 36% delle imprese investirà nella Duplice transizione, superando il 29% delle imprese del Centro-Nord.

È quanto emerge da un’analisi di Unioncamere e del Centro Studi Tagliacarne su un’indagine condotta su un campione di 3.000 imprese manifatturiere tra 5 e 499 addetti, rappresentativo dell’universo di 130 mila imprese.

Per accompagnare questa transizione “gemella” sempre più imprese puntano sull’acquisizione di competenze adeguate, attraverso attività formative di up-skilling e re-skilling ai propri dipendenti e formazione manageriale in tema di nuovi modelli di business, con effetti benefici sulla produttività che sale fino al 17% proprio quando gli investimenti nella duplice transizione sono accompagnati da quelli nel capitale umano.

“I dati ci dicono che sono in aumento le imprese pronte a fare il salto di qualità investendo in digitalizzazione e sostenibilità. Ma ci sono ancora tanti imprenditori che da soli non riescono a compiere il cambio di passo e per questo vanno accompagnati”. È quanto sottolinea il segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli, che aggiunge “le Camere di commercio attraverso la loro rete territoriale dei Punti Impresa Digitale (PID) hanno già aiutato oltre 500mila imprese a migliorare la propria maturità digitale. E stanno lavorando alla creazione dei Punti Energy Management (P.E.M.) per supportare le PMI ad essere più efficienti nell’utilizzo delle risorse energetiche e a sfruttare le diverse agevolazioni predisposte dal Governo”.

Tuttavia, c’è ancora una buona parte degli imprenditori che tra il 2022-2024 non ha in programma di fare alcun investimento in questa direzione o che prevede di fermarsi solo a metà di questo processo di transizione.

Il 12% delle imprese investirà, infatti, solo nelle tecnologie digitali e il 22% solo nel green, mentre il 35% non investirà affatto rinunciando ad un’opportunità per diventare più competitive. Quando le imprese manifatturiere investono solo nelle tecnologie digitali la propria produttività aumenta fino al 12%, mentre cresce fino all’8% quando investono esclusivamente in sostenibilità ambientale. Benefici ancora maggiori si riscontrano quando le imprese investono in entrambi i campi: in questo caso l’effetto sulla crescita della produttività sale al +14%.

Ma l’impatto sull’aumento della produttività si eleva al +17% quando gli investimenti nelle transizioni “gemelle” sono accompagnati da quelli nel capitale umano sia con attività di formazione diretta ai propri dipendenti di up-skilling/re-skilling sia in quella manageriale per l’innovazione di nuovi modelli di business. (...)

Ultima modifica: Venerdì 9 Dicembre 2022
Giovedì 17 Novembre 2022

Riaperte le iscrizioni al Registro Imprese Storiche

Allo scopo di valorizzare tutte le imprese che hanno già compiuto 100 anni al 31 dicembre 2021 o li compiranno al 31 dicembre 2022, Unioncamere, insieme alle Camere di commercio, industria, agricoltura e artigianato, ha riaperto  le iscrizioni al Registro Imprese storiche da ottobre 2022 fino al 31 maggio 2023.


Per informazioni e iscrizioni: https://www.unioncamere.gov.it/registro-imprese-storiche

Ultima modifica: Giovedì 17 Novembre 2022
Mercoledì 16 Novembre 2022

Sviluppo sostenibile, energie rinnovabili: intervista ad Andrea Prete, presidente Unioncamere

 

https://www.youtube.com/embed/vL_PLHQaiaQ

 

 

Ultima modifica: Mercoledì 16 Novembre 2022