Giovedì 21 Novembre 2024
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Seconda edizione del roadshow camerale nazionale sui temi infrastrutturali
Napoli, 28 marzo 2024. Presentata la nuova edizione del “Libro Bianco sulle priorità infrastrutturali della Campania” realizzato da Unioncamere Campania con il supporto tecnico-scientifico di Uniontrasporti. L’iniziativa rientra nel secondo Roadshow camerale” nazionale sui temi infrastrutturali che coinvolge i 19 territori regionali aderenti al Programma Infrastrutture promosso da Unioncamere attraverso il Fondo di Perequazione 2021-2022.
Lo scopo principale della nuova edizione del Libro bianco è stato quello di effettuare una ulteriore selezione tra le 15 priorità individuate nella precedente edizione per giungere ad un elenco più ristretto di 7 opere indifferibili per il sistema economico regionale grazie agli esiti dell’indagine nazionale – con interviste a 830 imprese - ed al costante e fondamentale confronto con il territorio.
Il Libro Bianco evidenzia una convergenza su 3 interventi prioritari da parte di tutte le imprese: la realizzazione Alta Velocità/Alta Capacità Napoli-Bari; il potenziamento del Porto di Napoli e lo sviluppo dell’Aeroporto di Salerno Costa d’Amalfi. Tra gli altri interventi risultano prioritari l’adeguamento a 4 corsie della SS 372 Telesina Benevento-Caianello, il completamento asse attrezzato Valle Caudina–Pianodardine, il potenziamento del Porto di Salerno e il collegamento tra SS 85 Variante di Venafro all’A1.
Riguardo all’Aeroporto di Salerno Costa d’Amalfi il prossimo luglio partiranno i primi voli e saranno utilizzate le strutture esistenti per il check-in e l’imbarco; si stimano 400mila passeggeri iniziali per poi entrare a regime nel 2026. Numerose sono le aspettative da parte delle varie associazioni di categoria in quanto lo scalo, strategicamente vicino sia alla città di Salerno che alla Costiera Amalfitana, faciliterà l'accesso a queste località di grande richiamo turistiche, aumentando le opportunità di sviluppo anche per il Cilento e per le aree meno conosciute.
Elemento di novità di questa edizione del Libro Bianco sono gli indicatori di performance territoriali (KPI), individuati rispetto alle infrastrutture di trasporto e logistica, a quelle digitali ed energetiche, che misurano lo scarto di ciascun territorio provinciale rispetto alla media nazionale.
La Campania risulta essere la sesta regione con la migliore performance a livello nazionale (+8% rispetto alla media nazionale), mentre a livello di macroarea raggiunge il KPI più elevato (107,7), superiore a quello della Puglia (97,2) e dell’Abruzzo (86,7).
Napoli rientra nella Top10 nazionale, soprattutto grazie alla performance portuale e ferroviaria, seguite a breve distanza dalla provincia di Caserta (17a in Italia) e Salerno (21a in Italia). Avellino si posiziona al 79° posto nella graduatoria nazionale con la performance peggiore nella ferrovia.
Benevento si riafferma il territorio più penalizzato e con ampi margini di miglioramento.
Con riferimento al «KPI Energia» complessivamente la Campania (98,9) evidenzia una performance regionale di poco inferiore alla media nazionale (circa 2 punti) e a livello provinciale, il territorio di Benevento ed Avellino si distinguono per aver un KPI superiore alla media italiana.
Per il «KPI digitale» la regione si colloca al 6° posto, con un punteggio di 7 punti superiore alla media, la provincia di Napoli (150,3) si distanzia di oltre 50 punti dalla media nazionale e si colloca al 4° posto nella classifica generale.
Dopo i saluti introduttivi di Raffaele De Sio, Segretario Generale Unioncamere Campania, il Direttore di Uniontrasporti, Antonello Fontanili ha presentato l’aggiornamento del Libro Bianco sulle priorità infrastrutturali della Campania e, infine, Vittorio Marzano, Professore Ordinario presso il Dicea dell’Università degli studi di Napoli Federico II ha illustrato la relazione tecnica «Le prestazioni della rete stradale della regione Campania».
“Il Libro Bianco delle priorità del mondo economico campano è fondato sull’approccio dell’ascolto, delle scelte condivise, della necessità di interventi derivanti da una visione allargata verso il Mediterraneo e i mercati internazionali”, dichiara Antonello Fontanili – Direttore Uniontrasporti. “La novità di questa edizione del Libro bianco (2024) è consistita nello stilare una short list di opere «indifferibili», a partire dalle 15 individuate nell’edizione del 2022, su cui si chiede alle istituzioni preposte di intervenire in maniera decisa e tempestiva, per rimuovere le possibili criticità, per recuperare le risorse necessarie, per superare i conflitti con i territori, per velocizzare le procedure burocratiche, che troppo spesso rappresentano un freno alla infrastrutturazione del nostro Paese”.
“Gli scenari geopolitici, la conseguente crisi energetica e il picco infettivo degli scorsi anni hanno modificato le scene economiche del nostro Paese portando anche ad un ripensamento nella programmazione degli interventi infrastrutturali. Il sistema camerale ha ritenuto necessario attuare un progetto di monitoraggio sugli investimenti infrastrutturali che possono contribuire a rendere più chiaro lo stato dell'arte relativo e individuarne le priorità per il territorio. Ciò è stato possibile attraverso una complessa attività di ricerca, di studio e consultazione che ci ha portato oggi ad offrire un quadro su come procedono gli investimenti e sostenere così le scelte regionali e nazionali nella definizione di una strategia più corrispondente alle reali esigenze del ecosistema regionale e delle imprese che lo compongono” afferma Raffaele De Sio – Segretario Generale Unioncamere Campania.
Per contatti.
Ufficio Comunicazione Uniontrasporti
comunicazione@uniontrasporti.it – 338.6219003
Mercoledì 24 gennaio 2024 ore 10.00-12.00, in modalità digitale (tramite piattaforma Webex) si terrà il Tavolo di confronto per lo sviluppo sul tema:
Il tavolo, di cui si invia in allegato la locandina, costituisce un momento di confronto territoriale sui temi delle infrastrutture e della mobilità e si pone in continuità con il progetto sviluppato lo scorso anno, che è confluito nel “Libro Bianco sulle Priorità Infrastrutturali delle imprese campane”, presentato durante l’evento regionale del 24 ottobre 2022.
Il tavolo sarà dunque l’occasione per analizzare, discutere e proporre tematiche importanti per lo sviluppo infrastrutturale del territorio locale, nonché per la presentazione da parte di Uniontrasporti delle azioni previste nel nuovo Programma, dei dati relativi alla nuova indagine nazionale sui fabbisogni infrastrutturali delle imprese ed i risultati del focus territoriale dedicato alle imprese di manifattura e logistica.
Verranno inoltre presentati i nuovi KPI di performance infrastrutturale provinciale, aggiornati con nuove variabili e nuovi indicatori.
Per poter partecipare alla riunione sarà necessario iscriversi attraverso il formulario: https://forms.gle/
successivamente sarà inviato ai partecipanti il link per il collegamento.
Poco più della metà già finanziate,
in gran parte dal PNRR e da risorse pubbliche
Alta velocità Salerno-Reggio Calabria e Napoli-Bari, la Gronda di Genova, la ferrovia Adriatica tra le opere prioritarie
Roma, 18 gennaio 2023 – L’Alta velocità Salerno-Reggio Calabria e Napoli-Bari, la linea ferroviaria Adriatica, il nuovo collegamento tra Catania e Palermo, la Gronda di Genova, l’ammodernamento della Statale jonica. Sono alcune delle priorità più onerose, ritenute necessarie dalle imprese per assicurare un adeguato sviluppo infrastrutturale del Paese. Nel complesso, le priorità infrastrutturali di livello 1 sono 247. Il loro valore è di oltre 200 miliardi di euro, il 52% dei quali, per complessivi 104,5 miliardi di euro, già finanziati con risorse previste dal PNRR, dai fondi comunitari e da investimenti privati. Alcuni interventi sono affidati ai Commissari straordinari di Governo che, sul modello del Ponte di Genova, dovranno seguirne la realizzazione e velocizzarne l’iter. Questi alcuni degli elementi di sintesi dell’articolato e corposo lavoro svolto nell’arco di 15 mesi da Uniontrasporti che, con il concorso delle Camere di commercio e di Unioncamere, ha realizzato 19 Libri Bianchi regionali che descrivono i contesti territoriali, i punti di forza e di debolezza delle infrastrutture a livello locale, le esigenze e le priorità del sistema produttivo.
Il quadro di sintesi viene presentato e discusso oggi e domani, nel corso di un evento organizzato con Unioncamere a Roma.
“Il 90% del traffico di passeggeri in Italia avviene su strada mentre sulle ferrovie viaggia solo il 6% dei passeggeri, una quota inferiore a quella europea (7,9%)”, sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Prete. “La conseguenza, come evidenzia il PNRR, è che il settore del trasporto risulta tra quelli maggiormente responsabili delle emissioni climalteranti, con un contributo pari al 23,3% delle emissioni totali di gas serra”.
“Il sistema delle Camere di commercio – aggiunge - vuole rafforzare il suo ruolo di protagonista del confronto, fornendo un contributo per una nuova strategia nazionale per lo sviluppo di infrastrutture moderne, sostenibili e sicure e di una logistica efficiente e competitiva. Un contributo che potrà favorire e supportare la realizzazione delle numerose azioni, degli importanti investimenti e delle auspicate riforme previste nel PNRR. Per questo, nel 2023 elaboreremo e diffondereno un Libro Bianco nazionale sulle infrastrutture”.
Complessivamente, gli interventi segnalati dai territori sono 516. Di questi, 247 sono identificati come «priorità livello 1». Delle 247 priorità, 50 sono inserite nel PNRR con un investimento complessivo di 85,5 miliardi di euro e 45 risultano tra quelle affidate a un Commissario straordinario di Governo.
Dei 247 interventi prioritari, il 39% riguarda le regioni del Mezzogiorno, il 21% quelle del Nord Est, il 21% quelle del Centro e il 19% quelle del Nord Ovest.
Il sistema viario è il più coinvolto: il 44% delle priorità interessa questa via di transito, il 33% riguarda invece il sistema ferroviario, il 6% quello portuale, il 6% quello interportuale e il 5% quello aeroportuale. Il restante 6% è relativo al sistema idroviario, ciclabile e alla governance.
Gli interventi relativi al sistema viario e ferroviario assorbono oltre il 90% del valore economico complessivo, mentre i nodi (porti, interporti e aeroporti) si fermano a 11,5 miliardi di euro (5%).
Il valore degli interventi prioritari per rilanciare il Mezzogiorno supera i 90 miliardi di euro, di cui 57 dedicati al sistema ferroviario.
I primi 10 interventi più onerosi assorbono il 40% del valore totale di oltre 200 miliardi di euro. Le opere più costose sono l’Alta velocità Salerno-Reggio Calabria, il completamento e la messa in sicurezza della A2 Autostrada del Mediterraneo, l’ammodernamento della Statale Jonica, tutti interventi particolarmente sollecitati dalle imprese calabresi; la linea ferroviaria Adriatica, indicata dalle imprese marchigiane; il potenziamento infrastrutturale e il raddoppio della linea Pescara-Roma, segnalata dagli imprenditori abruzzesi; la realizzazione dell’Alta Velocità/Alta capacità Napoli-Bari, indicata dalle imprese campane; il nuovo collegamento AV/AC Palermo Catania e il completamento del raddoppio della linea ferroviaria Palermo-Messina, particolarmente cari alle attività siciliane; la Gronda di Genova e la realizzazione della bretella Carcare-Predosa, alle quali sono molto interessate le imprese liguri.
La mappa delle infrastrutture in Italia
L’analisi realizzata nei 19 Libri Bianchi regionali scatta una fotografia dello stato delle infrastrutture italiane e delle aree di forza e di debolezza dei nostri territori.
Guardando alla rete stradale, le performance migliori sono quelle del Nord Ovest e Nord Est e dell’area costiera che va da Roma a Salerno. Nelle prime 10 posizioni della classifica figurano i territori che presentano un’elevata consistenza di rete stradale e soprattutto di categoria autostradale. Ai primi posti, quindi, Milano, Roma, Napoli, Verona e Bologna.
Anche per il sistema ferroviario le prime 10 posizioni della classifica premiano soprattutto le aree settentrionali, Nord Ovest e Nord Est, e i territori che presentano un’elevata consistenza di rete ferroviaria elettrificata. Le province meno performanti sono quasi tutte caratterizzate dalla totale assenza o la scarsa significatività di servizi ferroviari di elevata qualità a cui, in alcuni casi, si associa anche un livello modesto di infrastrutturazione (è il caso ad esempio della Sardegna, in cui l’intera regione è sprovvista di rete elettrificata, ma anche di territori come Aosta, Biella, Belluno, Crotone, Ragusa e Trapani).
Per quanto riguarda i porti, solamente 12 territori su 105 presentano un livello di infrastrutturazione elevato: Livorno, Genova, Trieste, Napoli, La Spezia, Messina, Massa Carrara, Savona, Salerno, Pisa, Lucca e Gorizia, con una prevalenza , quindi, di province del Centro-Nord, in particolare di Liguria e Toscana, ma anche del Nord Est, con l’eccellenza del territorio triestino. Nel Mezzogiorno, emergono i territori di Napoli (quartaposizione), Salerno (nona posizione) e Messina (sesta).
Le infrastrutture aeroportuali (così come quelle portuali e logistiche) non esauriscono la domanda potenziale nell’ambito della provincia in cui sono fisicamente collocate, ma – se ben collegate - estendono la loro influenza anche su territori limitrofi. Si può quindi comprendere la presenza nella Top 10 di province che non possiedono un aeroporto nei loro confini, ma che sono molto prossime a province con grandi aeroporti. Complessivamente si osservano solamente 30 territori su 105 con un valore dell’indicatore elevato. Le prime dieci posizioni, con l’eccezione di Roma (che si trova al 1° posto) sono monopolizzate dalle province del Nord, in particolare in Piemonte e in Lombardia. Le province più penalizzate, invece, sono Sondrio, Bolzano, Caltanissetta, Grosseto, Potenza, Agrigento e Campobasso.
Per quanto riguarda la logistica, complessivamente l’analisi mostra che solamente 13 territori su 105 vantano una infrastrutturazione elevata. Le prime dieci posizioni sono monopolizzate dalle province del Nord Est, in particolare in Veneto ed Emilia-Romagna (dove di fatto si concentrano i principali nodi logistici). Nel Mezzogiorno emergono solo le province campane e l'area appulo-lucana, mentre il Salento, la Calabria, la Sardegna e la Sicilia Occidentale presentano livelli infrastrutturali logistici molto bassi.
Per informazioni di dettaglio: https://www.