Informazione economica

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Venerdì 2 Dicembre 2022

Imprese: digitale e green spingono la produttività (+14%)

Una su tre investirà nella duplice transizione entro il 2024

Roma, 28 novembre 2022- Gli investimenti delle imprese nella duplice transizione digitale e green generano una crescita di produttività che può arrivare fino al 14%. Entro il 2024, quasi un’impresa manifatturiera su tre prevede di investire nella digitalizzazione e nella sostenibilità ambientale. Ma le realtà più piccole stentano a tenere il passo, solo una su cinque lo farà in tre anni. Mentre il Mezzogiorno lancia segnali di reattività: il 36% delle imprese investirà nella Duplice transizione, superando il 29% delle imprese del Centro-Nord.

È quanto emerge da un’analisi di Unioncamere e del Centro Studi Tagliacarne su un’indagine condotta su un campione di 3.000 imprese manifatturiere tra 5 e 499 addetti, rappresentativo dell’universo di 130 mila imprese.

Per accompagnare questa transizione “gemella” sempre più imprese puntano sull’acquisizione di competenze adeguate, attraverso attività formative di up-skilling e re-skilling ai propri dipendenti e formazione manageriale in tema di nuovi modelli di business, con effetti benefici sulla produttività che sale fino al 17% proprio quando gli investimenti nella duplice transizione sono accompagnati da quelli nel capitale umano.

“I dati ci dicono che sono in aumento le imprese pronte a fare il salto di qualità investendo in digitalizzazione e sostenibilità. Ma ci sono ancora tanti imprenditori che da soli non riescono a compiere il cambio di passo e per questo vanno accompagnati”. È quanto sottolinea il segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli, che aggiunge “le Camere di commercio attraverso la loro rete territoriale dei Punti Impresa Digitale (PID) hanno già aiutato oltre 500mila imprese a migliorare la propria maturità digitale. E stanno lavorando alla creazione dei Punti Energy Management (P.E.M.) per supportare le PMI ad essere più efficienti nell’utilizzo delle risorse energetiche e a sfruttare le diverse agevolazioni predisposte dal Governo”.

Tuttavia, c’è ancora una buona parte degli imprenditori che tra il 2022-2024 non ha in programma di fare alcun investimento in questa direzione o che prevede di fermarsi solo a metà di questo processo di transizione.

Il 12% delle imprese investirà, infatti, solo nelle tecnologie digitali e il 22% solo nel green, mentre il 35% non investirà affatto rinunciando ad un’opportunità per diventare più competitive. Quando le imprese manifatturiere investono solo nelle tecnologie digitali la propria produttività aumenta fino al 12%, mentre cresce fino all’8% quando investono esclusivamente in sostenibilità ambientale. Benefici ancora maggiori si riscontrano quando le imprese investono in entrambi i campi: in questo caso l’effetto sulla crescita della produttività sale al +14%.

Ma l’impatto sull’aumento della produttività si eleva al +17% quando gli investimenti nelle transizioni “gemelle” sono accompagnati da quelli nel capitale umano sia con attività di formazione diretta ai propri dipendenti di up-skilling/re-skilling sia in quella manageriale per l’innovazione di nuovi modelli di business. (...)

Ultima modifica: Venerdì 9 Dicembre 2022
Giovedì 17 Novembre 2022

Riaperte le iscrizioni al Registro Imprese Storiche

Allo scopo di valorizzare tutte le imprese che hanno già compiuto 100 anni al 31 dicembre 2021 o li compiranno al 31 dicembre 2022, Unioncamere, insieme alle Camere di commercio, industria, agricoltura e artigianato, ha riaperto  le iscrizioni al Registro Imprese storiche da ottobre 2022 fino al 31 maggio 2023.


Per informazioni e iscrizioni: https://www.unioncamere.gov.it/registro-imprese-storiche

Ultima modifica: Giovedì 17 Novembre 2022
Mercoledì 16 Novembre 2022

Sviluppo sostenibile, energie rinnovabili: intervista ad Andrea Prete, presidente Unioncamere

 

https://www.youtube.com/embed/vL_PLHQaiaQ

 

 

Ultima modifica: Mercoledì 16 Novembre 2022
Mercoledì 9 Novembre 2022

Andrea Prete ospite a di Martedì su La7 - Puntata dell'8 novembre 2022

Numerosi i temi toccati dal presidente di Unioncamere Andrea Prete, nel corso della trasmissione  diMartedì, in onda su La7 martedì 8 novembre 2022: la questione migranti, l'inflazione, il costo delle bollette, la perdita del potere d'acquisto, la perdita di competitività delle nostre imprese.

https://youtu.be/HiVohyctGbE

 

#inflazione #carobollette #competitivita 

Ultima modifica: Mercoledì 9 Novembre 2022
Venerdì 28 Ottobre 2022

Guerra e caro energia frenano la vitalità delle imprese italiane: tra giugno e settembre il saldo tra aperture e chiusure si ferma a +13mila unità

Rispetto al 2021 in aumento le chiusure (+13%), in calo le aperture (-6%)

Roma, 28 ottobre 2022 – Guerra e caro energia frenano la vitalità del sistema produttivo. La forte crescita delle chiusure d'impresa e il rallentamento delle iscrizioni hanno determinato, nel terzo trimestre dell’anno, un saldo di sole 13.330 unità in più rispetto alla fine di giugno (contro i 22.258 dello stesso periodo del 2021), uno dei più bassi degli ultimi dieci anni. Il dato è emerso all'Assemblea di Unioncamere, in corso a Padova.  Come detto, il bilancio del trimestre è il risultato del rallentamento delle iscrizioni, in calo del 5,8% rispetto allo stesso periodo del 2021, e del forte rimbalzo delle cessazioni (il 13,3% in più rispetto all’estate dello scorso anno), cresciute sensibilmente dopo la brusca frenata del biennio della pandemia.

Complessivamente, al 30 settembre la base imprenditoriale del Paese può contare su 6.050.847 imprese, lo 0,22% in più rispetto alla fine di giugno di quest’anno (nel corrispondente trimestre del 2021 l’incremento trimestrale si era attestato a +0,36%).

La contrazione nella vitalità del sistema delle imprese - rivela Movimprese, l’analisi trimestrale sull’evoluzione del tessuto imprenditoriale condotta da Unioncamere e InfoCamere - ha interessato tutte le forme giuridiche, tutte le regioni e quasi tutti i settori di attività economica, ad eccezione della fornitura di energia (tutti i dati sono disponibili all’indirizzo www.infocamere.it/Movimprese).

Nonostante la crisi pandemica, il Sistema Italia ha mostrato di essere sano e di sapere reagire. Ma crisi energetica e inflazione rischiano di bloccare la ripresa. I dati ci dicono che il tessuto imprenditoriale mostra segni di stanchezza e rallenta la voglia di fare impresa degli italiani”. E’ il commento del Presidente di UnioncamereAndrea Prete. “Le iscrizioni del terzo trimestre, per la prima volta sotto quota 60mila – segnala Prete - sono le più basse degli ultimi 20 anni (a parità di periodo). Ma il tessuto imprenditoriale nel complesso continua a tenere e anzi, tra luglio e settembre, il saldo resta positivo”.

 

Ultima modifica: Venerdì 28 Ottobre 2022
Martedì 25 Ottobre 2022

La green economy accelera: 531 mila imprese italiane negli ultimi 5 anni (2017-2021)

Hanno investito sulla sostenibilità per affrontare il futuro con un aumento del 51% rispetto al periodo di rilevazione precedente (2014-2018)

In Italia 3,1 milioni di green jobs, il 13,7% degli occupati

L’Italia è leader nell’economia circolare e ha la più alta percentuale di avvio a riciclo sulla totalità dei rifiuti: l’83,4%, 30 punti percentuali in più rispetto alla media europea con una crescita storica nell’ impiego di materia seconda nei settori industriali nel biennio 2020-2021

In Italia il  36% dei consumi elettrici è stato soddisfatto da fonti rinnovabili con una produzione di circa 113,8 twh

 

25 Ottobre 2022. L’Italia è il principale destinatario delle risorse del Recovery Plan e anche per questo è chiamata a un ruolo da protagonista nella transizione verde. La sostenibilità, oltreché necessaria per affrontare la crisi climatica, riduce i profili di rischio per le imprese e per la società tutta, stimola l’innovazione e l’imprenditorialità, rende più competitive le filiere produttive. Lo dimostrano i dati e le storie del Rapporto GreenItaly, arrivato alla tredicesima edizione, realizzato dalla Fondazione Symbola e da Unioncamere, con la collaborazione del Centro Studi Tagliacarne. Al rapporto hanno collaborato Conai, Novamont, Ecopneus; molte organizzazioni e oltre 40 esperti.

 

Il tredicesimo rapporto GreenItaly è stato presentato stamattina da Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola; Andrea Prete, presidente Unioncamere; Giuseppe Tripoli, segretario Generale Unioncamere. Sono intervenuti Catia Bastioli, Amministratore Delegato Novamont; Agostino Re Rebaudengo, presidente di Elettricità Futura; Luca Ruini presidente CONAI.

 

“C’è un’Italia che può essere protagonista con l’Europa alla COP27 in Egitto: fa della transizione verde un’opportunità per rafforzare – dichiara il presidente della Fondazione Symbola, Ermete Realacci – l’economia e la società e coinvolge già oggi 2 imprese manifatturiere su 5. Accelerare sulle rinnovabili e sull’efficienza energetica per sostituire i combustibili fossili oltre a contrastare la crisi climatica ci rende più liberi e aiuta la pace. Esiste già oggi un’Italia che fa l’Italia pronta alla sfida della crisi climatica: nel rapporto GreenItaly 2022 si coglie un’accelerazione verso un’economia più a misura d’uomo che punta sulla sostenibilità, sull’innovazione, sulle comunità e sui territori. Siamo, ad esempio, una superpotenza europea dell’economia circolare e questo ci rende più competitivi e capaci di futuro. Possiamo dare forza a questa nostra economia e a questa idea di Italia grazie alle scelte coraggiose compiute dall’Unione Europea con il Next Generation UE e al PNRR. Spesso la burocrazia inutile ostacola il cambiamento necessario, ma possiamo farcela se mobilitiamo le migliori energie del Paese senza lasciare indietro nessuno, senza lasciare solo nessuno, come recita il Manifesto di Assisi, promosso dalla Fondazione Symbola e dal Sacro Convento”.

“Nell’anno di ripresa post-pandemia, nel 2021, è cresciuta la quota di imprese eco-investitrici, rilanciando il processo di transizione verde del Paese. Si è passato, infatti, da una quota del 21,4% del 2020, anno in cui gli investimenti green avevano comunque tenuto, ad una del 24,3%”.  È quanto ha sottolineato il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, che ha aggiunto “da anni il nostro mondo produttivo dimostra un’attenzione specifica ai temi della sostenibilità ambientale, e oggi, anche in ragione dell’emergenza energetica, guarda con interesse alle potenzialità delle rinnovabili. Ma, purtroppo, i tempi autorizzativi stanno rallentando l’installazione di impianti per la produzione di questo tipo di energia. Basti pensare che nel 2021 è stata installata solo una potenza pari a 1.351 MW, un dato molto lontano dal target definito dal Governo pari a 70.000 MW da installare entro il 2030”.

Nel 2021 la produzione di elettricità da fonti rinnovabili nel mondo è stata pari al 28,3% del totale, con eolico e solare quintuplicati in 10 anni. In Italia - nel 2021 - il 36% dei consumi elettrici è stato soddisfatto da fonti rinnovabili, con una produzione di circa 113,8 TWh. Tuttavia, la potenza installata è ancora distante dai target di neutralità climatica previsti per il 2030. La nuova potenza installata nel 2021 è stata di 1.351 MW: sotto 1 GW di fotovoltaico (935 MW, 69,2% delle nuove installazioni), 404 MW di eolico che torna appena ai livelli pre-pandemia (29,9% installazioni), 11 MW di idroelettrico (0,9%), mentre bioenergia e geotermia rimangono stabili. Qualche segnale positivo arriva dal primo semestre 2022 in cui l’Italia ha comunque già connesso oltre 1 GW di potenza fotovoltaica, entrando tra i 18 Paesi al mondo a superare la soglia di 1 GW/anno. Ma la strada da percorrere è ancora lunga. A giugno 2022 Elettricità Futura ha calcolato in oltre 80 i GW da installare entro il 2030 e lo stesso Governo ha supportato i dati parlando di 70 GW da realizzare nello stesso arco di tempo: la realtà dei fatti è che l’Italia ha marciato al ritmo di poco più di 1 GW l’anno, a fronte di 7-8 GW che dovrebbe installare per raggiungere i traguardi stabiliti.

Sono oltre 531 mila le aziende che nel quinquennio 2017-2021 hanno deciso di investire in tecnologie e prodotti green: il 40,6% delle imprese nell’industria ha investito, valore che sale al 42,5% nella manifattura. Guardando alle performance economiche è possibile comprendere anche le ragioni che spingono le imprese a investire in prodotti e tecnologie verdi. Le imprese eco-investitrici sono infatti più dinamiche sui mercati esteri rispetto a quelle che non investono (il 35% delle prime prevede un aumento nelle esportazioni nel 2022 contro un più ridotto 26% di quelle che non hanno investito) percentualmente aumentano di più il fatturato (49% contro 39%) e le assunzioni (23% contro 16%). (...)

Ultima modifica: Martedì 25 Ottobre 2022
Mercoledì 19 Ottobre 2022

Previsioni occupazionali in provincia di Salerno nel mese di ottobre 2022

In provincia di Salerno nel mese di ottobre del 2022 sono programmate circa 7.410 entrate e nel trimestre ottobre-dicembre saranno 17.850; nella regione Campania 38.800, nell’area del Sud ed Isole saranno 127.500 e in Italia complessivamente 478.000.

La provincia salernitana riscontra una flessione della variazione delle entrate complessive nel mese di ottobre rispetto ad un anno fa, (-320 assunzioni, -4,1%), in linea con il trend nazionale (-5,4%).

Per quanto riguarda le entrate previste nel trimestre ottobre-dicembre 2022, si prevede una flessione del -11,6% (-2.350 in valore assoluto) rispetto all’analogo trimestre del 2021.

Il settore dei servizi regge meglio la flessione (-1%) rispetto allo scorso anno grazie alla filiera turistica (comparto servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici) che anche in questo mese ha un incremento del +8,3%, e ha programmato circa 1.140 assunzioni nel mese, e, per il periodo ottobre-dicembre 2022 prevede 2.440 entrate, un +23% rispetto allo stesso trimestre del 2021.

Il settore industria prevede una flessione di ingressi del -11,8% per il mese di ottobre.  Si riconferma la domanda delle imprese rivolta ai giovani pari al 32% degli ingressi (v.a. 2.371), mentre ad ottobre 2021 era pari il 25% del totale. Ancora in crescita la difficoltà di reperimento: in 38 casi su 100 le imprese prevedono che sarà arduo trovare i profili desiderati.

Nel complesso nel mese di ottobre:

  • le entrate previste si concentreranno per il 74% nel settore dei servizi e per il 76% nelle imprese con meno di 50 dipendenti;
  • nel 24% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 76% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita);
  • il 20% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (22%);
  • il 18% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato;
  • le tre figure professionali più richieste concentreranno il 36% delle entrate complessive previste.

E’ la sintesi di quanto emerge dall’analisi del sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere e ANPAL, che offre un monitoraggio delle previsioni occupazionali delle imprese private dell’industria e dei servizi.

Ultima modifica: Mercoledì 19 Ottobre 2022
Venerdì 14 Ottobre 2022

Lavoro: 477mila assunzioni previste dalle imprese a ottobre in Italia, -27mila rispetto ad un anno fa

Si accentua la tendenza negativa per fine anno: -10,4% tra ottobre e dicembre

 

Roma, 14 ottobre 2022 – Sono 477mila le assunzioni di personale programmate dalle imprese per ottobre e 1,2 milioni quelle per il trimestre ottobre-dicembre, con una flessione rispetto all’anno precedente del 5,4% nel mese e del 10,4% nel trimestre. Le prospettive meno favorevoli, in ragione del rallentamento dell’economia globale ed europea legato principalmente all’aumento dei prezzi dell’energia, all’inflazione e alla situazione geopolitica, pesano maggiormente sui programmi di assunzione delle imprese del manifatturiero (-28,0% nel mese e -26,5% nel trimestre), del commercio (-5,8% nel mese e -11,2% nel trimestre) e dei servizi alle imprese[1] (-8,6% nel mese e -15,1% nel trimestre). Nonostante la flessione nelle previsioni di assunzione, raggiunge il 45,5% la quota di assunzioni che le imprese giudicano difficili da realizzare, un valore superiore di 9 punti percentuali rispetto a un anno fa. 

A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal[2].

L’industria programma a ottobre 147mila assunzioni e 370mila per il trimestre ottobre-dicembre. Sia nel mese che nel trimestre le maggiori opportunità di lavoro sono offerte dalle imprese delle costruzioni che programmano rispettivamente 53mila e 131mila nuovi contratti (+2,2% e +3,9% rispetto allo stesso periodo del 2021). Per tutti i comparti del manifatturiero si registrano previsioni negative rispetto a ottobre 2021: -33,3% per chimica-gomma-plastica, -30,4% metallurgia, -28,7% meccanica ed elettronica. I servizi programmano complessivamente 330mila assunzioni nel mese e 850mila nel trimestre, grazie soprattutto alle previsioni, ancora in crescita rispetto al 2021, delle imprese del turismo con 70mila assunzioni ad ottobre (+37,4% rispetto alle previsioni 2021) e 184mila assunzioni nel trimestre ottobre-dicembre (10,9% rispetto al 2021). 

I contratti a tempo determinato si confermano la forma maggiormente proposta con 246mila unità, pari al 51,5% del totale, sebbene in calo rispetto a ottobre 2021 quando rappresentava il 55,8% del totale. Seguono i contratti a tempo indeterminato (94mila unità, 19,7%), quelli in somministrazione (50mila, 10,5%), gli altri contratti non alle dipendenze (39mila, 8,1%). L’apprendistato viene proposto per 25mila assunzioni (5,3%), mentre i contratti di collaborazione e le altre tipologie di contratti alle dipendenze vengono indicati per 23mila assunzioni (4,9%).

La difficoltà di reperimento del personale, che complessivamente riguarda il 45,5% delle assunzioni, raggiunge il 60,7% per gli operai specializzati, il 47,5% per le professioni tecniche, il 46,8% per le professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi e il 46,1% per professioni intellettuali, scientifiche e ad elevata specializzazione. 

A livello territoriale sono le imprese del Nord Ovest a registrare la maggiore flessione nelle assunzioni programmate sia nel mese (-17mila unità) che nel trimestre (-54mila). Seguono poi le imprese del Nord Est (-6mila nel mese e -38mila nel trimestre), quelle del Sud e isole (-2mila del mese e -30mila nel trimestre) ed infine quelle del Centro (-2mila nel mese e -18mila del trimestre).

Ultima modifica: Venerdì 14 Ottobre 2022
Lunedì 3 Ottobre 2022

Previsioni occupazionali in provincia di Salerno nel mese di settembre 2022

In provincia di Salerno nel mese di settembre sono programmate circa 7.400 entrate e nel trimestre settembre-novembre 2022 saranno 20.440; nella regione Campania 39.300, nell’area del Sud ed Isole saranno 126.300 e in Italia complessivamente 524.000.

La provincia salernitana riscontra un dato positivo della variazione delle entrate complessive nel mese di settembre rispetto ad un anno fa, +360 assunzioni programmate rispetto a settembre 2021 (+5,11%), in controtendenza rispetto al dato nazionale, che fa segnare un trend negativo di assunzioni rispetto allo scorso anno (-0,4%).

Per quanto riguarda le entrate previste nel trimestre settembre-novembre 2022 le assunzioni riportano una flessione del -4% (-850 in v.a.)  rispetto all’analogo trimestre del 2021.

Il settore dei servizi continua ad essere in crescita rispetto allo scorso anno (+280 v.a.) con andamento positivo rispetto all’andamento nazionale che è in flessione (-0,5%); la filiera turistica (comparto servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici) ha un incremento del 20,6% in questo mese, ed ha programmato circa 1.050 assunzioni nel mese, e prevede 2.740 entrate. Il settore Industria conferma la timida positività attesa che si era vista nelle previsioni dello scorso mese e, rispetto ad agosto 2021 abbiamo +80 entrate previste in v.a..

Si conferma la domanda delle imprese rivolta ai giovani (v.a. 2.708), il 37% degli ingressi, rispetto a agosto 2021 che era pari al 29%. I contratti a termine, 78% del totale, risultano la forma maggiormente proposta. Ancora in crescita la difficoltà di reperimento, in 41 casi su 100 le imprese prevedono che sarà arduo trovare i profili desiderati.

Nel complesso nel mese di settembre:

  • le entrate previste si concentreranno per il 74% nel settore dei servizi e per il 74% nelle imprese con meno di 50 dipendenti;
  • nel 22% dei casi le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 78% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita);
  • il 22% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (26%);
  • il 21% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato;
  • le tre figure professionali più richieste concentreranno il 34% delle entrate complessive previste.

 

E’ la sintesi di quanto emerge dall’analisi del sistema informativo Excelsior, realizzata da Unioncamere e ANPAL, che offre un monitoraggio delle previsioni occupazionali delle imprese private dell’industria e dei servizi.

Per saperne di più consulta il bollettino e le tavole statistiche.

Ultima modifica: Mercoledì 5 Ottobre 2022
Venerdì 30 Settembre 2022

​L’artigianato salernitano in vetrina a Milano

La Camera di Commercio organizza la partecipazione a “AF – L’artigiano in Fiera” in programma dal 3 all’11 dicembre 2022 

Saranno 23 le imprese salernitane del settore artigianato, selezionate con un apposito bando pubblico, che parteciperanno alla 26° edizione della mostra mercato internazionale “AF – L’Artigiano in Fiera” in programma alla Fieramilano dal 3 all’11 dicembre 2022, negli spazi allestiti dalla Camera di Commercio di Salerno.

“Nutro grande entusiasmo per la partecipazione a questa iniziativa – dichiara il componente della Giunta camerale per il settore artigiano Lucio Ronca - giacché è da tempo, a mio avviso, che le 21mila aziende artigiane meritano un’attenzione esclusiva. Ho chiesto agli uffici preposti di strutturare un bando semplice, per facilitare la partecipazione. Da oggi sarà possibile presentare l’istanza per usufruire di questa importante opportunità: con soli 500 euro, un'azienda artigiana salernitana del settore artistico tradizionale o del food, potrà avere un suo stand preallestito nella più importante fiera del comparto. Invito gli artigiani a fare tesoro di questa occasione e sono fiducioso che sapranno coglierla al volo”.

“La Giunta camerale – dichiara il vice presidente vicario Giuseppe Gallo – nell’ambito delle funzioni di supporto e di promozione delle imprese, ha individuato la fiera dell’artigianato di Milano quale opportunità di rilancio del settore, offrendo così l’opportunità, alle micro-piccole imprese, di partecipare a una importantissima rassegna, molto frequentata dal pubblico. La formula della mostra-mercato e la vicinanza del periodo delle festività natalizie, darà così l’opportunità di crescita in termini d’immagine e di profitto. La partecipazione alla fiera sarà accompagnata da un’azione di marketing territoriale basata sulla piattaforma digitale dell’evento, seguita da un pubblico di oltre 1 milione di iscritti, interessato al territorio in tutti i suoi aspetti: prodotti tipici, cultura, tradizione e proposte turistiche”.

Modalità e termini per la partecipazione al seguente link https://www.sa.camcom.it/notizie/af-lartigiano-fiera-milano-3-11-dicembre-2022-temini-modalita-adesione

 

Da sinistra:

Demetrio Cuzzola - Consigliere 

Giuseppe Gallo, Vice Presidente vicario

Lucio Ronca - Componente Giunta

Ultima modifica: Mercoledì 5 Ottobre 2022