Domenica 22 Dicembre 2024
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La norma, contenuta nel DL agosto del Governo, che fissa un termine ultimo per gli accorpamenti che ridurranno a 60 il numero delle Camere di commercio italiane, rappresenta il passo decisivo per la chiusura di una riforma avviata ormai 5 anni fa. Lo sottolinea Unioncamere intervenuta in audizione dinanzi alla Commissione Bilancio del Senato.
“Bisogna concludere la riforma”, ha affermato il vice presidente vicario di Unioncamere, Andrea Prete nel corso dell’audizione. “Questa riforma – ha ricordato - ha superato tutti i passaggi politici, quelli della giustizia amministrativa e anche la verifica costituzionale: Parlamento, Conferenza Stato Regioni, Tar, Consiglio di Stato, Corte Costituzionale si sono espressi su questo tema nel corso del tempo. Gli accorpamenti delle Camere di commercio stanno portando risultati di efficientamento e risparmi concreti. Come si è visto inoltre, Camere più grandi e più forti, con maggiori funzioni come internazionalizzazione e made in Italy, possono meglio supportare le imprese e i territori. Il sistema camerale – ha affermato Prete - vede oggi Camere grandi e anche molto grandi e Camere molto piccole – in termini di bacino di imprese, di ambito territoriale di riferimento, di budget – e ciò determina un assetto poco equilibrato”.