La Camera di Commercio di Salerno, è un ente autonomo funzionale di diritto pubblico, esponenziale degli interessi del sistema delle imprese della circoscrizione territoriale salernitana, che opera secondo i principi di Legge e del proprio Statuto.
La Camera di Commercio ha autonomia statutaria, normativa, funzionale, organizzativa e finanziaria che si esplica tuttavia nel rispetto della Legge. La Camera di Commercio ha sede legale e operativa in Salerno, uffici distaccati a Nocera Superiore, Sala Consilina e Vallo della Lucania
Il logo - un rosone composto da una serie di anelli semicircolari evocanti le C di Camera di commercio, organizzate in un'ottica di network - adottato in seguito alla riforma di riordinamento del sistema camerale, sostituisce la medaglia del "Follaro" ispirata all'antica moneta salernitana in circolazione nel Principato intorno all'anno 1.000.
Profilo storico
Con la legge 6 luglio 1862, e successivo decreto del 31 agosto 1862, nasce la Camera di Commercio ed Arti di Salerno per gli interessi economici della provincia. Precedentemente, in Salerno operava molto efficacemente a tale scopo la Reale Società Economica.
Questa, fondata al tempo dell'occupazione francese, con decreto del 30 luglio 1812, fu istituita dalla Provincia ed ebbe sede dal 1840 in una "Casina" costruita in orto sperimentale, e svolse funzioni di sostegno e di incoraggiamento delle attività economiche locali.
Per molti anni la Società Economica funzionò anche come corpo accademico: affrontò questioni riguardanti problemi agricoli, commerciali ed industriali con proposte di riforma, presentate al Reale Istituto di Incoraggiamento di Napoli e divulgate a mezzo stampa dal periodico mensile "Il Picentino", il cui primo numero vide la luce il 1° gennaio 1845.
In seguito all'istituzione delle Camere di Commercio nell'Italia post-unitaria, la Reale Società Economica modificò il proprio statuto, lasciando alla Camera di Commercio la tutela e la rappresentanza degli interessi industriali e commerciali e conservando quelli di natura agraria.
Per altri venti mesi la Reale Società Economica ospitò nella sua sede la neo Camera di Commercio, che in seguito si trasferì per oltre 50 anni in Via G. da Procida.
Successivamente, dopo un breve periodo trascorso al palazzo D'Agostino in Via Garibaldi si insediò finalmente in un edificio appositamente costruito, al centro della città, in Via Roma, tutt'ora sede della Camera, degnamente rappresentativo degli interessi delle categorie economiche della provincia.
Con la legge di modifica del 20 marzo 1910 l'Ente assunse la denominazione di "Camera di Commercio e Industria", fino al 25 giugno 1924. In seguito, nel 1926, furono istituiti i Consigli Provinciali dell'Economia Corporativa, e quindi anche quello di Salerno, che incorporarono le Camere di Commercio.
I Consigli nell'intento del legislatore del tempo, dovevano rappresentare in modo unitario e integrale gli interessi delle attività economiche delle rispettive province, assicurare e promuovere il coordinamento e lo sviluppo dell'economia locale in armonia con gli interessi generali della nazione.
I Consigli furono soppressi nel settembre 1944 e vennero ricostituite le Camere di Commercio, Industria e Agricoltura. Ad oltre un ottantennio dalla prima istituzione, Salerno riebbe la sua antica, gloriosa Camera di Commercio, che riprese il suo ruolo propulsore dei commerci e dell'economia della provincia salernitana.
Numerosi sono stati nel dopoguerra gli interventi e le iniziative assunte dalla Camera di Commercio di Salerno nel processo di industrializzazione del salernitano, nell' apertura della sua economia all'estero, nella pianificazione di investimenti industriali e della distribuzione commerciale, nella dotazione di infrastrutture di mercato e di trasporti - porto e aeroporto innanzitutto, - nell'istruzione e nella formazione professionale.
Con la legge di riforma degli enti camerali del 23 dicembre 1993 n. 580 è stato posto un altro tassello alla tutela degli interessi economici della provincia, con l'istituzione del Registro delle Imprese, che ha dato attuazione al dettato dell'art. 2188 del C.C. e che incorporando il preesistente Registro delle Ditte ha creato l'anagrafe delle imprese agricole e commerciali, nazionale e quindi anche quella provinciale.
La stessa legge 580/93 ha riconosciuto alle Camere di Commercio importanti funzioni pubbliche inerenti la tutela del mercato e del consumatore e ha rafforzato la rappresentatività degli interessi delle imprese coinvolgendole nel ruolo di protagoniste delle attività economiche provinciali, da svolgere nell'ambito del Consiglio Camerale, attraverso i rappresentanti delle proprie associazioni e quelle dei lavoratori e dei consumatori.